Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Maria Cristina di Savoia Regina santa nata a Cagliari

Fonte: La Nuova Sardegna
13 novembre 2012

ANNIVERSARI






di Paolo Curreli wCAGLIARI Forse fu nascere esiliata in una corte modesta lontana dagli sfarzi europei di Torino a lasciare in Maria Cristina Efisia di Savoia una forte impronta di pietas che la portò verso la strada della beatificazione, e la fece conoscere nel mondo come la "regina santa". Nacque a Cagliari il 14 novembre del 1812, secondogenita di Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d'Asburgo-Este. Il re era riparato in Sardegna tre anni prima con tutta la corte per sfuggire alle armate napoleoniche. Sistemazione che, per quanto si dessero da fare i nobili locali, non era ne comoda nè desiderata dall'aristocrazia piemontese. Un erede maschio, dopo la morte prematura di Carlo Alberto, era atteso ardentemente in casa Savoia, e la gravidanza della regina fu un avvenimento benedetto. Luciano Regolo nel suo bel libro "La reginella santa" ( Simonelli editore) riporta le memorie del maggiordomo Antonio Viselli :«trovandosi la regina Maria Teresa vicina al parto, io fui spedito a portare invito a tutte le chiese della città di Cagliari perché esponessero il Santissimo Sacramento e dappertutto si pregasse» . Ma mentre la città, alla notizia dell'avvenuto parto, risuonava di salve di cannone , Te Deum e festeggiamenti, nel palazzo viceregio, invece, la delusione era grandissima: l'erede era una femmina. In seguito la regina spedì una lettera al vescovo di Iglesias Niccolò Navoni ricordando: «la pena che provai per la mia famiglia e il regno, per non aver avuto, come speravamo, un figlio maschio». Il battesimo avvenne poche ore dopo il parto, e fu nominata cameriera personale della piccola la cagliaritana Rosa Borsarelli. Una settimana dopo la regina portò la neonata nella basilica di Bonaria per consacrarla alla Vergine, lasciando un obolo di due corone d'oro, cifra notevole per la corte esiliata. I testimoni riferiscono che Maria Teresa d'Asburgo-Este col capo velato si inginocchiò davanti all'immagine miracolosa della madonna venerata dai sardi. Maria Cristina andava orgogliosa della sua città natale e dell'esotico "Effisia" impostole come terzo nome in onore del santo patrono sardo. Ma l'atmosfera di quei primi anni, compresa un terribile carestia che riversò a Cagliari gli affamati dell'entroterra, era molto lontana dallo sfarzo che si pensa appartenga al mondo delle teste coronate e forse incise nell'animo della giovane un segno profondo. La giovane principessa ebbe assegnato dagli Stamenti - l'antico parlamento dei sardi - un appannaggio di venticinquemila scudi per "l'attaccamento del popolo sardo nei suoi confronti". La storia italiana si intreccia nella vita di questa giovane principessa. Maria Cristina si sposò nel 1832 nel Santuario di Nostra Signora dell'Acquasanta a Genova con Ferdinando di Borbone e divenne regina delle due Sicilie. Il suo impegno nella corte borbonica fu tutto rivolto alla carità nei confronti dei ceti più bisognosi che, appunto, la chiamavano "la regina santa". Poche simpatie invece, dagli aristocratici e le classi più agiate che frequentavano il teatro San Carlo dove Maria Cristina impose lunghi mutandoni neri alle ballerine. Morì delle conseguenze del parto a ventitré anni il 31 gennaio del 1836. La sua fama di donna caritatevole crebbe nel tempo e fu istruito il processo di beatificazione anche con la documentazione di avvenimenti miracolosi. Ma secondo lo storico Franco Cardini le pressioni anticlericali del dopo unità d'Italia non ne favorirono l'elevazione agli altari. Nel 1937 Pio XI ne dichiarò l'eroico esercizio delle virtù cristiane proclamandola "venerabile".

Per il bicentenario una messa solenne e un convegno




Domani Maria Cristina di Savoia, la regina santa, sarà ricordata alle 9,30 nella sala del Consiglio del Palazzo Regio di Cagliari in un convegno. Apriranno i lavori gli interventi di : Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari; Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna; Angela Maria Quaquero, presidente dellaProvincia di Cagliari; Daniela Noli, presidente generale Ersu. Seguirà l’avvio del convegno vero e proprio, che avrà soprattutto carattere di riflessione storica. Le relazioni saranno tenute da: Cristina Siccardi, storica (“Le figure femminili di Casa Savoia”); Ferrai Cocco Ortu, presidente dell’Istituto di Storia del Risorgimento Italiano (“Il Giubileo del 1825 e i riverberi in Sardegna); Anna Maria Oppo e Francesca Desogus, archiviste al Comune di Cagliari (“Il diario di Maria Cristina di Borbone 1813 -1814”); Paolo Amat di San Filippo, esperto di araldica (“La diffusione del nome Maria Cristina a Cagliari in onore della Venerabile”); Riccardo Mostallino, Arkadia Editore (“L’attenzione editoriale alla figura di Maria Cristina di Savoia”). Nella Basilica Magistrale Mauriziana di Santa Croce, a partire dalle 19, si terrà inoltre una solenne celebrazione religiosa del bicentenario della nascita della beata. L'evento è stato organizzato dal comitato "Venerabile Maria Cristina Efisia di Sardegna" .