Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case popolari, seicento in attesa

Fonte: L'Unione Sarda
13 novembre 2012


L'assessore Luisa Anna Marras: «In fase di progettazione nuove abitazioni in via Flumentepido»

Occupati abusivamente 180 alloggi, solo 27 assegnazioni in 2 anni
Centottanta alloggi occupati abusivamente, seicento persone in attesa di un'abitazione popolare e altre trecento di una casa-parcheggio. Sono numeri devastanti quelli dell'edilizia pubblica in città, visto che negli ultimi due anni solo in 27 sono riusciti a entrare in una casa popolare.
LE OCCUPAZIONI L'ultima vicenda nell'ex Circoscrizione di via Carpaccio, con due donne che hanno occupato lo stabile perché non avevano diritto a un appartamento comunale e allo stesso tempo non riuscivano a pagare l'affitto della casa in cui vivevano, ha fatto tornare attuale il problema dell'abusivismo. Sono circa 180 gli appartamenti occupati illegalmente dal 2004, alcuni dei quali sottratti ai titolari effettivi, spesso anziani. E ci sono anche alcune strutture non abitative popolate da una o più famiglie: famose le situazioni della scuola Mereu, al Terrapieno, dell'ex locale notturno Charanga e dell'ex asilo di Sant'Elia.
GLI ALLOGGI Sono 7.700 circa le case popolari in città: 3.300 del Comune, il resto appartenenti all'Azienda regionale per l'edilizia abitativa (Area). Il dato preoccupante è che negli ultimi due anni sono stati assegnate appena 27 abitazioni. Eppure l'ultima graduatoria degli alloggi dell'edilizia residenziale pubblica (Erp), che risale al 2009, contiene ben 638 domande, mentre per le case-parcheggio (quelle grandi meno di 45 mq) in quella provvisoria appena uscita ne risultano 327 approvate (quasi tutti i richiedenti sono presenti anche nella graduatoria dell'Erp). In questa situazione il ruolo dei Servizi sociali diventa fondamentale: «Stiamo studiando il modo per cercare di ripartire le risorse a disposizione tra più persone possibili - spiega l'assessore alle Politiche sociali, Susanna Orrù - in questo periodo di crisi i disagi aumentano, ma occupare gli edifici pubblici o le case di cui non si è titolari non è la soluzione per risolvere i problemi. Chi effettua azioni di questo tipo viene denunciato, e quindi non fa altro che peggiorare la sua condizione».
NUOVI APPARTAMENTI L'assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Anna Marras, fa sapere che sono in fase di progettazione quaranta nuove case popolari in via Flumentepido: «Inoltre è prevista la riqualificazione degli alloggi in piazza dei Granatieri - aggiunge - è complicato fare nuovi appartamenti non solo dal punto di vista economico, ma anche per una questione di aree disponibili in città. Tra l'altro i progetti ormai vanno verso l'“housing sociale”, e credo che nel futuro bisognerà creare le condizioni ideali per sfruttare gli appartamenti sfitti, che in città sono tanti».
L'EX ASSESSORE Gianni Chessa, ex assessore al Patrimonio, non è però d'accordo: «In Comune cambia il direttore d'orchestra, ma la musica è sempre la stessa. Costruire nuovi appartamenti in quella zona è un errore, perché si aggiunge edilizia popolare dove già si è raggiunto il punto di saturazione». L'esponente dell'Udc chiarisce che è necessario tuttavia fare nuove case comunali: «Ne servono almeno duecento, ma bisogna realizzarle in vari punti della città, soprattutto dove non ce ne sono - aggiunge - e non credo sia fattibile sfruttare le abitazioni sfitte, perché si tratta nella maggior parte dei casi di locali che hanno un valore alto, non adatte dal punto di vista economico ai cittadini che sono in difficoltà».
Piercarlo Cicero