Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, in rovina i campi chiusi dieci anni fa

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2012


Si allenavano i giocatori rossoblù prima del trasferimento ad Assemini
 

Vedi la foto
Chi non è troppo giovane ricorda bene i tempi in cui il Cagliari si allenava nei due campi del Poetto, affacciati su via Isola di San Pietro. Impianti caserecci ma amati dalla società e anche dai tanti tifosi che spesso si accalcavano davanti alle reti di recinzione per seguire le sedute infrasettimanali dei beniamini rossoblù.
Un rito iniziato molti anni prima e interrotto quasi traumaticamente quando Massimo Cellino aveva deciso creare un impianto più attrezzato per il calcio moderno.
Già nel 1992 il presidente del Cagliari aveva chiesto all'amministrazione comunale di poter intervenire per recuperare l'area dei campi sul lungomare: «Pagavamo 100 milioni all'anno, ma mi ero reso conto che le condizioni dopo tanti anni erano fatiscenti. A pezzi gli spogliatoi, mancava l'impianto d'irrigazione». Il Cagliari in corsa per l'Europa cercava un salto di qualità. «Ma il sindaco di allora, Dal Cortivo, mi disse che quei campi sarebbero dovuti servire per la realizzazione del nuovo ippodromo».
La società rossoblù scelse così un'altra strada, puntando l'attenzione verso l'hinterland. Era spuntata l'ipotesi Capoterra, ma poi la scelta è caduta su Assemini, dove dopo qualche anno sono sorti gli impianti utilizzati attualmente da Conti e compagni. E al Poetto? Di nuovo ippodromo ancora non c'è neanche l'ombra e quei campi in erba dedicati al calcio sono finiti in malora.
La storia si ripete: il Cagliari era andato via dal capoluogo per gli allenamenti, ora è andato via anche per le partite. Non c'è più nulla al posto degli impianti del lungomare, c'è il rischio che non ci sia più nulla neanche al Sant'Elia.