Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Le cubiste di Vera Stasi, aspettando Ian Fabre

Fonte: La Nuova Sardegna
7 novembre 2012

FIND 30






di Roberta Sanna wPIRRI Secondo appuntamento per Find 30, festival internazionaledell’Asmed, sabato alla Vetreria, con Vera Stasi, una delle compagnie italiana di ricerca protagoniste del rinnovamento della danza contemporanea negli anni ’80, con “Parole per Musica”, coreografia del 1996 di Silvana Barbarini, che attualmente dirige la compagnia. Legato alla ricerca sul ritmo con il compositore Luigi Cinque, il lavoro è interpretato da quattro danzatrici in smoking impegnate in un algido tracciato di ritmi e geometrie. La partitura è composta attraverso una sorta di domande e risposte del battere del corpo su corpo, mentre le geometrie originano dei parallelepipedi bianchi fino ad occupare l’intero palcoscenico. All’interno di questa struttura, le quattro donne tracciano percorsi, a volte ripetono in coppia suono e movimento, avanzando e retrocedendo.In sottofondo una sorta di rumore bianco evoca il mare. Non si toccano, né si guardano mai. Solo ascoltano i suoni, di mani contro petto, mani su mani, strisciano e schioccano, sul basso ritmico dei piedi battuti a terra. Al tutto, amplificato dai microfoni s’aggiunge il ritmo dei metronomi imposto a vista da un personaggio ai piedi della ribalta. In questa gabbia scenica, quasi di cippi cimiteriali che non concedono spazio alla coreografia, il variare delle composizioni ritmiche contagia repentini cambi di luce che mutano profondità e prospettive. Un controluce rosso crea un clima drammatico, ma non c’è racconto per questa sorta di cubiste del solipsismo, non un appiglio poetico, niente ironia, ma variazione di schemi, rigida ricerca. Solo alla fine una minima concessione al pubblico: dal battere sulla gola, dai colpi di fiato e dalle inspirazioni nascono echi di voce, una sirena smorzata e lontana evoca il canto. E nel frangersi d’onde e di grida di gabbiani, i corpi preda della risacca catartica sgombrano il palco dalla coercizione geometrica. Domenica Find 30 torna al teatro Massimo per l’attesissima prima del grande coreografo Jan Fabre,“Drugs kept me alive”.