Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

“Calore” di Cosimi apre Autunno Danza

Fonte: La Nuova Sardegna
7 novembre 2012



La coreografia (venerdì a Sassari la replica) apre il festival di Spaziodanza: in arrivo anche Virgilio Sieni e Gyohei Zatsu




di Walter Porcedda wCAGLIARI Trenta anni fa fu il simbolo concreto e appassionato di una rivolta antiaccademica, fatta di cuore e di testa, di passione e nuova sensibilità teatrale. E non a caso, “Calore”, così si intitolava quella geniale coreografia di Enzo Cosimi del 1982 che – assieme a “Bagni acerbi”, altro esempio di nuova danza italiana del romano Fabrizio Monteverde – veniva ospitato solo nelle rassegne di nuova spettacolarità teatrale. Laddove cioè venivano messi in scena gli spettacoli di Magazzini, Falso Movimento, Gaia Scienza e Raffaello Sanzio, e, grazie alla sensibilità di critici come Giuseppe Bartolucci, trovavano lì pubblico e protezione i coreografi emergenti come Cosimi e il suo gruppo Occhesc. A distanza di trenta anni, quello spettacolo simbolo di una generazione torna di nuovo in scena rivisitato dallo stesso autore, ma con una compagnia di giovani danzatori, ed è questa sera – alle 21 alla Vetreria – il fiore all’occhiello della rassegna “Autunno danza” allestita da Spaziodanza (diciottesima edizione) e in replica venerdì al Civico di Sassari come spettacolo apripista della bella rassegna curata da Luigi Doddo di Motus e battezzata “La danza e la bestia” che ospiterà nei prossimi giorni i belgi Pieter Ampe, Guilhelme Garrido e Campo in “Still standing you” (il 15 novembre), gli svizzeri Brockenhaus in “La menta sul pavimento” (22) e infine il gruppo Tersi-Core di Sassari in “Bella vita”. Tornando ad “Autunno danza”, festival tradizionalmente attento alle eccellenze della ricerca di una danza che non disdegna anche il confronto con altri linguaggi espressivi è da segnalare la collaborazione con Ti con zero, associazione di musica contemporanea con la quale Spaziodanza ha voluto condividere gli appuntamenti della seconda parte del festival (dal 28 al 2 dicembre nello spazio Search nel festival “Signal”). Nel cartellone principale, da non perdere, questo venerdì un’altra star come Virgilio Sieni di scena con “Atlante nel bosco”. Il 14 spazio al giovane trio Foscarini-Nardin-D’Agostin con “Spic&Span”sul tema della bellezza e il contrario, il 16 spazio a “Rewind” di Tantonio Tagliarini e Daria Deflorian con un tributo a Pina Bausch. Il 28 è la volta del giapponese Gyohei Zatsu uno dei più interessanti esponenti contemporanei della danse butoh che presenta “Etranger”il 26 e due giorni dopo al Search “J’erre”. Sempre nello stesso spazio il 29 e il 30 è la volta di Sara Marasso con “When I dance, i dance, when I sleep, I sleep”con le musiche di Adriano Orrù. Il primo dicembre spetta al coreografo e danzatore sardo Enrico Tedde con la compagnia Blicke in “Se potessi ancora” e , infine il giorno successivo, Francesca Foscarini in “Cantando sulle ossa” che chiuderà anche la seconda parte del festival.

 

«Al debutto fu apprezzato solo dai critici del nuovo teatro»




CAGLIARI “Calore”, uno spettacolo di trenta anni fa che ha ancora fresca attualità. Riesce a parlare ai giovani e fa parte di un progetto di recupero del repertorio degli anni ottanta e novante. «E’ il primo di questo tipo in Italia – spiega Cosimi, ieri a Cagliari – dedicato alla memoria storica della moderna coreografia italiana. Curato da Marinella Guatterini e battezzato Ric, c punta a ricostruire, come avviene da tempo in molte parti d’Europa, gli spettacoli più importanti di venti/trenta anni fa. Così “Calore” è stato ricostruito a Ferrara a marzo coprodotto da otto teatri. Era un lavoro dedicato alla mia generazione, e sono stato fortunato perchè ho trovato dei giovani capaci di trasferire dentro una bella energia, tale che a vederlo non sembra per niente mostrare gli anni». «Che effetto mi ha fatto riprendere un lavoro di tanto tempo fa? Sono strafelice. Lo spettacolo sta andando meglio di quanto potessi immaginare. Quando debuttò nel 1982 fu compreso immediatamente dal mondo del nuovo teatro italiano. Le recensioni di allora erano per intenderci di Franco Cordelli, Nico Garrone, e soprattutto di Bartolucci, cioè dei critici teatrali. Finalmente adesso anche il mondo della danza sembra aver capito e apprezzare – sottolinea con un sorriso – Finalmente tutti d’accordo. Beh, mica male: ci ho messo solo trent’anni. Mai dire mai. Allora veniva guardato in modo interrogativo. Si chiedevano “ma cos’è questo?”. E invece stavolta il responso è stato unanime».(walter porcedda)