Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ecco il piano per riqualificare la struttura»

Fonte: L'Unione Sarda
6 novembre 2012


Il consigliere Petrucci
 

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Lapidi di marmo spaccate, cappelle di famiglia abbandonate, selciati sconnessi e loculi fatiscenti invasi dalla vegetazione. Il cimitero di Bonaria vive da anni in un degrado che poco si addice al suo status di “monumentale”.
Per ridare nuovo splendore a uno dei gioielli storici della città il Comune ha varato un piano per restaurare e rendere nuovamente fruibile la struttura. «Il nostro obiettivo è riconsegnare alla cittadinanza il cimitero di Bonaria il prima possibile», afferma Filippo Petrucci, consigliere comunale e presidente della commissione Affari generali. Sembra un paradossale gioco di parole, ma un cimitero senza sepolture, è un cimitero morto. I viali tra i cipressi secolari si popolano solo in occasione delle ricorrenze religiose. Defunti dimenticati dai lontani parenti e tombe rovinate dallo scorrere del tempo. Il cimitero sta cadendo a pezzi. «In Consiglio si sta lavorando al progetto di restauro dei tanti loculi abbandonati - prosegue Petrucci - per renderli disponibili a nuove tumulazioni».
L'amministrazione ha avviato un lungo iter per riformare il vecchio regolamento cimiteriale, sta portando avanti la mappatura delle cappelle e ha invitato i titolari a fare le opportune manutenzioni. Garantire un futuro al più antico cimitero cittadino è una priorità in Municipio, per maggioranza e opposizione. Da Gennaro Fuoco, esponente di Fli, infatti è nata la proposta di servirsi delle nicchie inutilizzate come piccole cappelle per conservare nuove urne cinerarie.
In via Roma da mesi si muovono in questa direzione: per far rinascere il cimitero di Bonaria occorre anche “incentivare” la pratica della cremazione. «Più conveniente, dal punto di vista economico, della normale sepoltura, - conclude Petrucci - il forno ha aumentato da due a tre i giorni di apertura settimanale e nel nuovo regolamento cimiteriale abbiamo inserito l'obbligo per le agenzie funebri di mettere a disposizione bare destinate solo alla cremazione». Centinaia di colombari dell'Orto delle palme, uno degli angoli più antichi del camposanto, sono pronti per essere restaurati e riutilizzati.
Luca Mascia