Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mettici la faccia JR all'assalto della Mediateca

Fonte: L'Unione Sarda
5 novembre 2012

Le foto di “Inside Out”
 

Titolo del Corriere: “JR, l'artista che ritrae i diseredati sui muri delle periferie”. Non sembra quindi molto logico vedere alla Mediateca del Mediterraneo le fisionomie di Giulio Angioni e Elio Turno Arthemalle. Approdato a Cagliari, “Inside Out”, progetto internazionale di un autore che conserva l'anonimato, perde il grande formato per parcellizzarsi in molte stampe distribuite per tutta l'area dell'ex mercato di via Pola. Bianco e nero per ritrarre espressioni colte per strada da un gruppo di fotografi che poi spediscono i loro scatti a un indirizzo di Parigi. Laddove il misterioso JR sceglie le facce che possono rappresentare la sua idea di mondo che mescola i confini. In precedenza, questo artista che nasconde la sua identità ma mette in vendita anche in rete le sue opere, ha ricoperto di visi clandestini il muro che divide i palestinesi dagli israeliani e su una Highline di New York ha materializzato la smorfia di un indiano Dakota, più correttamente definito nativo americano. Cuba, Hong Kong, Corea, India, Spagna e via dicendo: ogni angolo del pianeta è scrutato da JR. Di lui si narra che forse è nato nel 1983, che ha trovato in una stazione del metrò la sua prima macchina fotografica, che celi il suo nome perché agisce quasi sempre nell'illegalità.
Gli edifici- dichiara- sono le mie tele. Devono essere visibili, meglio se degradati, pazienza se qualche volta è impossibile notarli come nel caso di un serbatoio per l'acqua in cima a un grattacielo di Los Angeles. JR ha appena pubblicato un libro, “Women are Heroes”, edito da Ippocampo al non modico prezzo di 35 euro. I suoi poster vengono via per 39 euro ma per lo scatto “Lady Ly” sono stati sborsati 26.250 dollari.
Qualche volta anche JR si fa riprendere, sempre con gli occhiali neri e un cappello in testa. Si intuisce che è alto, magro, sorridente. Ha vinto il Ted Prize e un premio Unesco, ha partecipato alla Biennale di Venezia e a quella di Shanghai, è inserito in diversi musei, non ha mercanti né sponsor. Non ama nessuna città in particolare, ma tutti coloro che nelle città vivono nascosti. Il cacciatore di volti con emissari dappertutto, seleziona, stampa e poi procede con strumenti da imbianchino. Il pasting, ossia l'incollaggio, è il momento più delicato dell'intera operazione. I plotter devono posizionarsi dove nessuno se li aspetta, richiamare l'attenzione del passante e trattenerla: è un attacco pacifico che immediatamente crea una prospettiva diversa. La moltitudine aumenta l'impatto, in special modo se un gruppo di uomini impugna cartelli con su scritto “I Am a Man” o se una serie di occhi sbarrati riempiono i vuoti di un edificio che sta per essere demolito. Insegue anche il dovere della memoria, JR. La rintraccia nelle rughe dei vecchi, negli intonaci delle case, nelle trasformazioni urbane che sembrano inghiottirla.
L'evento cagliaritano, curato da Abcm e coordinato da Matteo Lecis Cocco Ortu, è stato inaugurato in contemporanea con altre otto località italiane.
Alessandra Menesini