Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Al Poetto solo panini

Fonte: L'Unione Sarda
5 novembre 2012


SONDAGGIO. Cagliaritani divisi sull'ipotesi di trasformare i chioschi
 

L'assessore frena: i baretti?«Mai ristoranti»
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Al Poetto solo panini. Al massimo un'insalatona o un panino ben farcito. Come è sempre stato nei baretti. L'assessore Paolo Frau (urbanistica) rigetta l'ipotesi che i chioschi possano essere trasformati in ristorantini. «Non è possibile, non lo consente il posto e non l'abbiamo mai detto». Porte chiuse a cuochi e cucine in mezzo ai bagnanti.
CONSIGLIO L'idea è balenata durante la discussione del Pul, il piano urbanistico del litorale. Un provvedimento andato in porto alla fine del mese dopo un'attesa durata vent'anni. Tra le pieghe del progetto qualcuno in Comune ha intravisto la possibilità di allargare l'offerta dei servizi, forniti dai titolari delle concessioni lungo l'arenile. La norma li classifica come punti di ristoro abilitati alla somministrazione di cibi e bevande e per questo motivo l'assessore all'urbanistica taglia corto su qualsiasi interpretazione allargata: «I chioschi del Poetto non cambieranno mai natura: potranno servire i pasti veloci come hanno sempre fatto». Da qui però a ipotizzare la loro trasformazione in trattorie ce ne passa. «Non se ne parla nemmeno». Almeno per quanto riguarda il tratto cagliaritano del Poetto: Al contrario di quello quartese dove da tempo i chioschi beneficiano di un'autorizzazione per tenere le cucine e servire menù da ristorante.
RISPOSTE Ipotesi comunque che ai cagliaritani piace a metà. Almeno stando al sondaggio tra i nostri lettori lanciato dal sito web del giornale, L'Unione Sarda.it. Tra chi ha risposto alla domanda «Siete favorevoli ai baretti-ristorante» solo il 53 per cento ha fornito un parere favorevole. I contrari invece sono stati invece il 44 per cento, il due invece la percentuale di indecisi. Nessun plebiscito per gli spaghetti a bordo spiaggia.
A dir la verità anche i titolari dei chioschi in questi giorni hanno altro da pensare. Come ha spiegato il presidente del loro consorzio, Sergio Mascia, per la prossima chiedono soprattutto più spazio: un supplemento di area in concessione dove poter sistemare il pubblico che si presenta alle serate musicali e di ballo. Nel frattempo stanno col fiato sospeso. Per essere legge, il Pul deve avere l'imprimatur della Regione e per ottenerlo i tempi non sono così rapidi. Nell'attesa i baretti sono abusivi (la concessione provvisoria è scaduta a ottobre) e a rigor di legge dovrebbero andare demoliti. «Stiamo vedendo il da farsi con i vari interlocutori istituzionali», precisa Frau, «tenendo conto che il Comune ha fatto i suoi compiti con l'approvazione del Pul». (a.m.)