Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Angeli a quattrozampe nell'apocalisse

Fonte: L'Unione Sarda
3 novembre 2008

piccoli eroi si chiamano Emma, Luna, Kira, Blu, Bora, Sky, Kia, Neo e Asgard

Decisivo il lavoro svolto dai cani per la ricera dei dispersi
Quattro giorni di ricerche senza interruzione. I cani specializzati nel soccorso ai dispersi hanno svolto un lavoro prezioso.
Quando dal cielo è venuto giù l'inferno anche per tanti quattrozampe è scattata una giornata di super lavoro. I cani della protezione civile, dei vigili del fuoco, della Croce rossa e del Soccorso alpino sono stati fra i protagonisti degli interventi a Capoterra per aiutare le famiglie colpite dall'alluvione.
«I cani hanno lavorato per quattro giorni di fila in un terreno molto difficile, avevano il compito di cercare i dispersi», racconta Mariella Di Martino, volontaria dell'associazione Arcus. «Nelle fasi iniziali hanno perlustrato la zona attorno all'alveo del fiume nella speranza che le persone scomparse fossero state trascinate sino a quel punto, ma la ricerca ha dato esito negativo». Le unità cinofile (quattrozampe e conduttore) erano guidate dai vigili del fuoco di Cagliari. «Abbiamo controllato a lungo gli stessi posti, perché la situazione cambiava rapidamente», racconta Gavino Fiori, coordinatore delle ricerche. «L'acqua - continua Fiori - ha raggiunto anche quattro, cinque metri d'altezza».
I cani (Emma, Luna, Kira, Blu, Bora, Sky, Kia, Neo e Asgard) hanno lavorato in condizioni estreme, in mezzo al fango e all'acqua: «Gli esemplari che sono intervenuti a Capoterra possiedono il brevetto operativo, una sorta di patentino che certifica le capacità e le attitudini del cane e del conduttore a effettuare l'attività di ricerca dei dispersi», sottolinea Di Martino.
Tutti i quattrozampe svolgono le perlustrazioni in modo identico, sono totalmente indifferenti ad eventuali disturbi (mezzi operativi e rumori) e non hanno problemi di relazione con gli uomini e gli altri animali.
Nessuno dei cani impegnati nelle ricerche era alla prima esperienza: «Più volte hanno fornito un contributo prezioso nelle operazioni di soccorso, nell'Isola ma in anche in altre zone d'Italia», dicono i proprietari. Se ci fosse stata l'esigenza di altre unità cinofile per i soccorsi sarebbero arrivati a Capoterra i cagnetti dall'Emilia Romagna: «Domenica, prima di localizzare l'ultimo disperso abbiamo contattato il nucleo di Fidenza per un'eventuale disponibilità, ci hanno subito detto che sarebbero partiti con i loro esemplari», spiegano dall'Arcus. «Il loro intervento non è stato necessario, ma questa collaborazione sarà utile fino a quando in Sardegna non ci sarà un maggior numero di cani e conduttori brevettati». Il volontario cinofilo oltre alle competenze tecniche ha la capacità di donarsi all'altro, di mettere la propria vita a disposizione di chi ha bisogno. Senza chiedere nulla in cambio.
FRANCESCA GHEZZO

02/11/2008