Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cimitero, rimosse 200 lapidi pericolanti

Fonte: L'Unione Sarda
5 novembre 2012


SAN MICHELE. La protesta dei parenti di un defunto: «Non siamo stati avvisati dal Comune»
 

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«Hanno rimosso la lapide dalla tomba di mio padre senza dirmi nulla».
È accaduto lo scorso 31 ottobre a un artigiano cagliaritano, che dopo essersi recato nel camposanto più importante della città si è trovato di fronte a una brutta sorpresa, che non si sarebbe mai aspettato.
IL RACCONTO «Con mio grande sgomento ho visto che la lapide non c'era più - spiega l'uomo - e al suo posto c'era un biglietto con scritto che un parente del defunto si sarebbe dovuto presentare alla direzione del cimitero». L'artigiano si è quindi presentato negli uffici della struttura comunale, proprio all'ingresso, e lì gli sono stati spiegati i motivi che hanno portato alla rimozione della lapide: «Mi è stato comunicato che era stata tolta “d'ufficio”, foto compresa. Mi chiedo perché non si è provveduto semplicemente a recintare l'area, comunicando a me o a qualche altro parente quale era il problema, che avremmo risolto in poco tempo». Un fatto che ha colpito molto i familiari del defunto, che non si danno pace per questa vicenda. Il loro timore, tra l'altro, è che dovranno anche accollarsi il costo per la rimozione.
LA SPIEGAZIONE Il vicesindaco del Comune, Paola Piras, che ha la delega per i cimiteri della città, spiega che sono circa duecento le lapidi che sono state rimosse in quanto pericolanti, e che quasi tutti i parenti delle tombe interessate sono stati avvisati: «La direzione dei cimiteri - ha spiegato l'esponente della Giunta cittadina - ha verificato che le lapidi in questione non erano in buone condizioni, e ha subito cercato di rintracciare tutti i parenti interessati per informarli». Un lavoro non facile per i dipendenti degli uffici comunali: «Purtroppo non sono riusciti a trovare tutti - prosegue la Piras - ma per salvaguardare l'incolumità non solo di chi va a trovare i defunti in cimitero, ma anche delle persone che lavorano là dentro ogni giorno, è stato necessario provvedere alla rimozione delle lapidi».
IL REGOLAMENTO L'alternativa sarebbe stata recintare tutte le zone dove si trovavano le lapidi pericolanti, e questo avrebbe creato disagi soprattutto in questi giorni di grande afflusso al camposanto di San Michele. Il regolamento cimiteriale, tra l'altro, prevede che siano gli stessi parenti dei defunti a doversi occupare della manutenzione delle lastre, anche dal punto di vista economico. Il Comune, per ora, ha comunque provveduto ad anticipare le spese per la rimozione.
I COSTI Il problema è che in questo periodo di crisi economica anche la spese per mantenere o rimuovere una lapide sono ingenti. Una lastra, a seconda della tipologia, può costare dai 250 ai tremila euro, e anche le spese per la manutenzione non sono certo irrisorie.
Il Comune, che ha le casse sempre più vuote, non può certo permettersi di erogare questo servizio a costo zero per i cittadini, i quali non sempre sono in grado di curare come dovrebbero le tombe dei loro cari.
Piercarlo Cicero