Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Affitti troppo alti e la casa è un tabù per molti

Fonte: La Nuova Sardegna
29 ottobre 2012

LA PROTESTA

Manifestazione dei sindacati degli inquilini davanti al palazzo della prefettura




CAGLIARI Casa tabù per molti ormai. Cresce il disagio abitativo delle famiglie cagliaritane in cerca di casa ed il numero di quelle che sempre più rischiano di trovarsi in mezzo ad una strada a causa di sfratti esecutivi . Alcune cifre bastano a dare la misura che sta assumendo questa situazione che colpisce anche le fasce di reddito medie e medio-basse, famiglie non così povere da poter accedere all'edilizia popolare, ma non così benestanti da potersi permettere abitazioni adeguate ai propri bisogni. 1.180 sono le domande presentate per alloggi popolari; 840 quelle per un alloggio pubblico a canone moderato; 900 quelle per accedere al fondo sostegno affitti che da un' iniziale dotazione di 320 milìoni ed un impegno dell'attuale governo di incremento anno per anno in funzione delle esigenze abitative è stato invece azzerato completamente. Per questo motivo ieri, in concomitanza con le mobilitazioni organizzate in tutte le città d’Italia, i sindacati degli inquilini di Cagliari hanno manifestato sotto il palazzo della Prefettura in piazza Palazzo ed incontrato il rappresentante del Governo, illustrandogli la drammatica condizione di disagio abitativo determinatasi nell’area cagliaritana. Le segreterie nazionali di Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini hanno scritto una piattaforma rivendicativa in dieci punti, condivisa dai sindacati di Cagliari "i cui temi principali sono - dice Eugenio Inconi del sindacato Sunia - il rilancio dei canoni concordati. Oggi la riduzione degli affitti è una priorità. Così come è necessario prevedere un apposito provvedimento, per cui gli enti pubblici e quelli che hanno forme di controllo o vigilanza abbiano l' obbligo della contrattazione collettiva dei canoni. Questa è la prima richiesta che presenteremo al Prefetto». Giampaolo Carta, segretario regionale di Sicet afferma che un altro punto "è quello che riguarda l' edilizia residenziale pubblica. Si deve aumentare in maniera consistente la disponibilità di alloggi per i Comuni iniziando a rendere agibili tutti gli immobili pubblici e fare un ulteriore sforzo per mettere a disposizione le case a canone moderato". Infine Luigi Marongiu dell' Uniat, sottolinea "la necessità di una proroga degli sfratti al 31 dicembre 2013 e l' innalzamento delle rendite catastali del 50% per gli immobili ad uso abitativo non locati da almeno tre anni nei comuni ad alta tensione". Michele Ciampi