Nove figli, venti nipoti e diciotto pronipoti. È la famiglia da record di Antonia Girau, la nonnina che martedì compirà 106 anni. Verrà festeggiata domani con un pranzo a base di pesce e una gande torta a forma di cuore. Nata a Cagliari il 4 novembre del 1902, Antonia ha lavorato per 24 anni in un berrettificio. Cresciuta in via Maddalena, ha perso tre figli sotto i bombardamenti del '43. Altri tre sono morti nel corso degli anni e oggi le sono rimaste solo tre femmine: Luciana, Rosaria e Gianna.
Sposata con Giovanni Usai (maniscalco specializzato nella ferratura dei cavalli) ha vissuto per tanti anni in via Carnia (San Michele). Nel '77 è rimasta vedova e da due anni trascorre le sue giornate nella Casa di riposo di Sant'Elia, coccolata dalla suore mercedarie e circondata dall'affetto dei familiari che la vanno a trovare ogni giorno. Lucidissima e autosufficiente, Antonia adora la tv. «Ho un debole per Jerry Scotti - confessa - e mi piace molto il programma dei pacchi». A 106 anni è l'unica ospite della Casa di riposo che non prende medicine. «È sana come un pesce - assicurano la nipote Valeria Usai e la nuora Lina Piredda -. La sua vitalità è straordinaria». Mangia di tutto ma preferisce le minestrine e il prosciutto crudo acompagnati da un buon bicchiere di vino. «Il mio piatto preferito è la polenta, ma solo quella preparata da me». Antonia è molto religiosa e tiene una statuina della Madonna di Lourdes sul comò vicino al letto. «Una volta si è illuminata - giura - ma è stato tanto tempo fa e il fenomeno non si è più ripetuto». A settembre ha coronato il sogno di conoscere Papa Benedetto XVI. "Abbiamo parlato per qualche istante a Bonaria - racconta - Lui mi ha donato un libricino del Vaticano; io gli ho augurato di arrivare alla mia età e mi ha sorriso. Che emozione». ( p. l. )

01/11/2008