Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

San Saturnino martire e le magiche terme per curare tutti i mali

Fonte: L'Unione Sarda
31 ottobre 2008

Il patrono di Cagliari e le acque



In alcuni dei nostri paesi, prima della semina, si procedeva alla benedizione delle sementi con abbondante acqua benedetta e preghiere ai santi patroni. Si diceva che nottetempo i santi, primo fra tutti San Giorgio, sul loro destriero passassero a benedire i campi, lasciandosi dietro una benefica rugiada che faceva germogliare i semi. "Santu Jorge cavalleri dona nos abba e laore" così invocavano i contadini durante la cerimonia religiosa, acqua e frumento, elementi indispensabili per la vita. All'acqua si rifanno molti rituali, quasi un ritorno attraverso l'acqua lustrale, al liquido del ventre materno. Il culto dell'acqua come elemento scaramantico e propiziatorio è molto antico: già Numa Pompilio, dedito a riti occulti, li praticava attraverso l'idromanzia. L'acqua benedetta è un elemento ricorrente in ogni pratica religiosa; non a caso il primo sacramento è il Battesimo. E appunto all'acqua si riallaccia una leggenda sarda.
ACQUA PER TUTTI I MALI Nella piana tra Bultei e Benetutti ricoperta di olivastri e cisto, di mirto e lentischio, è facile sentire un acuto odore di zolfo più o meno intenso che lascia facilmente intuire essere quella la zona delle acque sulfuree, riscoperte a suo tempo dai Romani che le chiamarono “fonti per tutti i mali”. Dice una leggenda che un mago benefico aveva donato quelle fonti agli uomini e inciso su una pietra i nomi di tutte le malattie che potevano essere curate. Prima di allora, per trovare i rimedi contro i malanni, si ricorreva agli stregoni.
Il dono del mago buono provocò in essi disappunto e rabbia. La fama delle prodigiose acque raggiungeva i più sperduti villaggi e tutti preferivano affrontare il viaggio verso le magiche fonti piuttosto che cadere sotto le loro grinfie. Fu lo stregone più cattivo di tutti a proporre la soluzione. La pietra venne gettata nel punto più profondo del fiume e non venne più trovata. Soltanto molto tempo dopo, l'avvento della medicina fece capire agli uomini che quelle acque dense di vapori sulfurei, potevano essere un aiuto per alcune malattie. Ebbene, le terme sono da tempo dedicate a San Saturnino Martire, patrono dell'Arcidiocesi di Cagliari e di molti paesi. Nato a Cagliari da genitori cristiani, si ribellò al culto degli dei; imprigionato e trasportato a Roma fu decapitato per ordine dell'Imperatore Diocleziano, il 23 novembre 304 d.C. Il suo corpo fu sottratto dai cristiani e sepolto in una grotta. Più tardi, in quel luogo, l'imperatore Costantino fece costruire una basilica. Ma le spoglie del martire furono poi trasferite nella cripta della Cattedrale di Cagliari che come tanti paesi dell'isola lo ha eletto suo patrono e oggi lo festeggia.
JANA MURGIA ANGIOI

30/10/2008