Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Duetto al Parco della Musica per Lirico e Conservatorio

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2012


«Ci sono sette milioni per un progetto comune, ma vanno usati al più presto»

Laboratori e nuovi spazi nel segno della collaborazione

Chiudete gli occhi e immaginate il Parco della Musica animato da laboratori di cinema, etnomusicologia e musica (naturalmente), nuove tecnologie, una sorta di giardino culturale, coltivato da Conservatorio e Teatro Lirico di Cagliari. Un sogno bellissimo quanto irrealizzabile? No, se scrollandosi di dosso il malvezzo dei sardi, poco inclini a lavorare insieme, i vicini di casa, Conservatorio e Teatro Lirico sapranno dialogare per costruire un angolo di futuro culturale per la città.
Come sempre si comincia con le risorse, che questa volta ci sono: «Sette milioni di euro, fermi da un anno e mezzo, da utilizzare al più presto», ha spiegato ieri mattina Aldo Accardo, presidente del Conservatorio di Piazza Porrino che ha lanciato un invito al confronto non solo alla Fondazione di via Sant'Alenixedda ma anche all'inquilino di via Roma, il sindaco Massimo Zedda.
Per capirsi, soprattutto in difficili tempi di crisi, è necessario trovare una lingua comune. «Scrivere una nuova grammatica dell'intervento pubblico della cultura», ha precisato ancora Accardo, riservando al Conservatorio un ruolo importante per la formazione e la programmazione artistica. «I nostri ragazzi - ha aggiunto - hanno tantissime idee e sono idee che hanno mercato». Perché sono davvero finiti i tempi nei quali l'ente pubblico poteva erogare cifre consistenti senza vedere il risultato. Basta mettere il naso fuori dalla Sardegna per leggere un lungo e triste elenco di iniziative culturali che non saranno più. Il primo passo è evitare errori del passato «con programmazioni che non hanno costruito stabilità». Il riferimento è a vecchie scelte del Lirico, istituzione dove la burrasca è tutt'altro che finita.
Pur seguendo con rispetto e discrezione le vicende del Teatro, il Conservatorio spinge perché la separazione che ha marcato la vita dei due enti sia eliminata. Se lo augura, con convinzione, la direttrice dell'istituto “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, Elisabetta Porrà. «È indispensabile togliere queste barriere - ha detto - e avviare una nuova collaborazione che si concretizzi proprio nel Parco della Musica». Ancora non esiste tra i due “vicini di casa” un reale collegamento: i contatti che il “Palestrina” ha con il Teatro, sono legati alle sporadiche collaborazioni di alcuni docenti del Conservatorio o alle audizioni di allievi. «C'è sicuramente una volontà di apertura - ha precisato la direttrice - tanto più che alcune audizioni dei nostri candidati si sono chiuse con lusinghieri risultati. È un meccanismo lento, ma è certamente una buona premessa di dialogo».
Anche perché il “Palestrina” è una risorsa di potenzialità artistiche preziosissima. Sono oltre mille gli studenti che frequentano i corsi triennali e biennali (la cui formazione corrisponde al livello universitario) e in questo momento sono attivi 30 trienni per lo studio con un'offerta didattica che va dagli strumenti ad arco, fino al jazz, passando per la musicologia ed etnomusicologia.
C.P.