Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Enti locali e sanità 3,7 miliardi di tagli

Fonte: La Nuova Sardegna
17 ottobre 2012

 
Salta la stretta sulla legge 104, salve le pensioni di invalidità Coro di no su scuola e aumento dell’Iva sui servizi sociali
 

 

di Maria Rosa Tomasello wROMA

Alla fine, riaggiustando la coperta troppo corta dei conti pubblici, il governo cancella dalla Legge di stabilità le norme più odiose, i provvedimenti definiti «mostruosi» dalla Cgil perché colpivano anziani e disabili nonostante i ripetuti proclami di equità. Via, dunque, i commi che prevedevano la tassabilità Irpef delle pensioni e delle indennità di invalidità, sebbene restino tassate le pensioni di guerra. Via la stretta sui permessi per l’assistenza di parenti disabili (tre giorni al mese) previsti dalla legge 104, che erano stati tagliati del 50 per cento, ma ai soli dipendenti pubblici. Viene invece confermata la retroattività al 2012 del taglio delle detrazioni e delle deduzioni fiscali, mentre arrivano 100 milioni di euro per i lavoratori esodati. Ma nel giorno in cui il governo licenzia il testo definitivo di un disegno di legge che vale 12 miliardi di euro per affidarlo alla Camera, dove arriverà in aula il 12 novembre, sono le norme sulla scuola, con l’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti e nuovi interventi sugli organici, a scatenare maggiore scontento tra sindacati e partiti. In prima fila c’è Pier Luigi Bersani, che definisce «inaccettabili» le misure: «Non si può continuare a intervenire sulla scuola con l’accetta» dice il leader del Pd, che boccia il provvedimento anche nella parte fiscale perché «non ha i caratteri di equità ed efficacia» e annuncia battaglia: «Da qui alla fiducia c’è di mezzo il Parlamento». Il governo apre a eventuali cambiamenti: «Ogni suggerimento ed eventuale modifica saranno benvenuti» dice il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, come ha già fatto la collega Elsa Fornero, ma i sindacati della scuola annunciano la mobilitazione: «In tre anni sono state tagliate risorse per 8 miliardi» ricorda la Cisl. La Lega attacca: «La vera notizia è che manca ancora la relazione tecnica – dice Massimo Garavaglia – questo significa evidentemente che i conti non tornano». Ma sono molti gli articoli contestati. È lo stesso presidente della Camera Gianfranco Fini a chiedere di rivedere la norma sulle pensioni di guerra, mentre le Regioni denunciano il rischio che con l’aumento dell’Iva dal 4 al 10% per le prestazioni socio-sanitarie svolte dalle cooperative sociali, i Comuni non abbiano più soldi per il welfare. «Il passaggio parlamentare non sarà una presa d’atto» annuncia il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, che parla di governo «incerto e diviso». Il provvedimento che con queste avvisaglie di tempesta dovrà essere licenziato dalla commissione Bilancio della Camera entro il 9 novembre, prevede una manovrina fiscale, con un mini-taglio dell’Irpef, la “sterilizzazione” di un punto (dei due previsti) dell’aumento dell’Iva e una serie di sforbiciate che riguardano anche la sanità: 600 milioni nel 2013 e un miliardo nel 2014, con il taglio del 10% dei contratti per beni e servizi e la riduzione del tetto di spesa per i dispositivi medici. Risparmi consistenti arriveranno dal divieto di acquisto di arredi per gli uffici pubblici, 10 milioni in due anni, e dall’operazione «Cieli bui», con la riduzione dell’illuminazione notturna. Aumenta il prelievo dalle banche: 800 milioni in virtù dello slittamento di 5 anni del riallineamento dei valori ai fini di alcune imposte, mentre le assicurazioni “verseranno” oltre 600 milioni di euro. Sul fronte delle entrate, arriva la cosiddetta “Tobin tax”, la nuova tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie, con un gettito previsto di 1.088 milioni di euro. Per i lavoratori esodati viene creato un fondo pari a 100 milioni di euro per il 2013: le modalità di utilizzo del fondo saranno stabilite con un successivo decreto. Per quanto riguarda la scuola, dunque, a partire dal prossimo anno i docenti di scuole medie e superiori, inclusi quelli di sostegno, lavoreranno 6 ore a settimana in più (da 18 a 24), in cambio di due ulteriori settimane di ferie. Per le scuole non statali, intanto, vengono stanziati 223 milioni nel 2013. Tra le altre misure di rilievo, lo stanziamento di 1,6 miliardi per la detassazione dei contratti di produttività, la creazione di un fondo sociale da 900 milioni presso la presidenza del Consiglio e lo stanziamento di risorse per Mose e Tav.