Rassegna Stampa

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La legnaia e le bugie della destra: Zedda le smonta entrambe

Fonte: web cagliaripad.it
15 ottobre 2012

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a cura di: Ennio Neri
Dopo mesi di cantiere, rimossa la platea in legno installata nel 2000, l'arena dell'anfiteatro romano, quella dove combattevano i gladiatori nei primi secoli dopo Cristo, sarà nuovamente visibile ai cagliaritani. Dopo 10 anni. Lo smantellamento della megastruttura lignea, più volte annunciato da Floris, ma mai messo in atto anche per le forti pressioni dell'industria dello spettacolo, è solo al primo step: presto sparirà anche il primo anello e già ci sono i fondi per rimuovere gli altri due, sulla base di un ordine concordato con i tecnici della Sovrintendenza.

IL VIDEO DELL'ANFITEATRO DOPO I LAVORI DI SMANTELLAMENTO

 

Crolla così la "legnaia" (VISITABILE NELLA GIORNATA DI SABATO), definita dal Sovrintendente ai Beni archeologici Marco Minoja "un allestimento da Palasport che umiliava il monumento". E crollano anche le bugie di parte del centrodestra. Chi parlava di "monumento chiuso da Zedda" è già stato servito dall'ex assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini che ha rivendicato pubblicamente la paternità dello stop agli spettacoli nei primi mesi del 2011. Mentre chi raccontava di "sito abbandonato" è stato sconfessato: i lavori sono andati avanti, delicatamente e con cautela, e sotto l'occhio vigile della Sovrintendenza, per evitare "lo stress termico" alle antiche pietre. Resta ancora chi parla di "discarica", gridando allo scandalo per alcuni mucchietti di rifiuti (lanciati dai maleducati) che spuntano accumulati dietro la recinzione nella parte alta viale Sant'Ignazio, comunque distanti decine di metri dalle antiche gradinate e dall'arena e per rimuovere i quali sarebbero sufficienti due ore di scopa.

 

Volge al termine dunque la vicenda scandalosa della legnaia, la grande struttura che da 10 anni copre il monumento archeologico più importante della città per ospitare concerti rock. Legno e acciaio che hanno occultato la percezione del sito e prodotto gravi danni, come ha certificato la relazione istruita dall'Istituto superiore di Restauro. Quella dell'amovibilità (condizione in base alla quale sono stati rilasciati i permessi) si è rivelata una barzelletta, più seria invece la coda giudiziaria: funzionari del Comune e operatori di spettacolo a processo per la gestione della struttura.

 

Ora l'aria è cambiata. Ci sarà un concorso di idee per la valorizzazione del sito, ma già si configura la nuova struttura, che sarà perpendicolare a quella attuale: il palco sistemato dove ora ci sono i camerini e il pubblico che avrà il convento dei frati Cappuccini alle spalle e "a sinistra i resti dell'anfiteatro romano e a destra, sullo sfondo, il golfo di Cagliari". Non solo. L'antica arena sarà inserita in un circuito che parte dalla galleria Comunale e coinvolge "viale Buoncammino, l'Orto dei Cappuccini, la galleria Don Bosco, villa Tigellio, fino al Castello sorcesco", come ha spiegato l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni.

 

E torneranno gli spettacoli. Per i grandi eventi sarà messo a disposizione lo stadio Sant'Elia, per quelli di media grandezza l'Arena Sant'Elia e gli altri due saranno il parco della Musica e l'anfiteatro romano "e anche villa Tigellio potrebbe ospitare piccoli concerti o esibizioni del coro. Lavoriamo per portare a termine il progetto entro la fine della consiliatura", ha concluso il sindaco