Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I Comuni alla roulette dei revisori

Fonte: L'Unione Sarda
12 ottobre 2012


Il decreto sviluppo ha modificato le modalità di selezione. Commercialisti pronti a ricorrere
 

Dall'inizio del prossimo anno saranno scelti con un'estrazione
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I commercialisti non hanno digerito l'ultima novità del decreto sviluppo: dal 2013 i revisori dei conti degli enti locali dovranno essere scelti «mediante estrazione da un elenco» costituito ad hoc. Dentro questo “contenitore” i professionisti saranno divisi per «fasce di esperienza» a seconda degli anni di iscrizione al registro dei revisori o all'ordine dei commercialisti.
 

I GIOVANI «È un sistema assurdo», lamenta Giancarlo Murgia, presidente dei dottori commercialisti di Cagliari, «che penalizza soprattutto i giovani. Infatti, per entrare nell'elenco servono requisiti, ma se non puoi fare esperienza dentro un ente locale, allora non riuscirai mai ad essere scelto». Ma c'è di più. Fra i requisiti di accesso all'elenco, commenta Murgia, «i professionisti devono aver conseguito, nel periodo che va dal 1° gennaio al 30 novembre dell'anno precedente, almeno 10 crediti formativi, per aver partecipato a corsi o seminari in materia di contabilità pubblica e di gestione economico-finanziaria degli enti territoriali. Obiettivamente», aggiunge Murgia, «non so quanti giovani commercialisti possano avere simili requisiti». Come se non bastasse, incalza Murgia, «il decreto impone paletti territoriali inconcepibili. Un revisore sardo potrà esercitare solo in un ente dell'Isola. È una chiara limitazione alla libera circolazione dei professionisti».
 

L'ANCI Anche il rappresentante dei Comuni sardi storce il naso su questa novità. «Mi sembra un intervento inutile e per certi versi dannoso», attacca Cristiano Erriu, presidente dell'Anci. «In ogni caso, mi risulta che in Consiglio regionale si stia già discutendo di come regolamentare la materia per lasciare in capo ai Comuni la scelta di eleggere i revisori». La norma nazionale nasce per limitare le nomine politiche dei professionisti, con l'obiettivo di eliminare il conflitto di interessi fra controllore (il revisore) e controllato (l'ente locale). «Ormai, dopo la legge Bassanini, i sindaci si occupano di alta amministrazione, mentre ai dirigenti è demandata la responsabilità amministrativa degli atti. In altre parole», osserva Erriu, «i revisori, consulenti preziosi, servono per verificare la correttezza dell'operato dei dirigenti e non quello dei sindaci».
 

IL RICORSO Per questi motivi, l'Ordine dei commercialisti di Cagliari ha aderito al ricorso al Tar del Lazio, fatto da altri ordini territoriali e dalle associazioni di categoria. Nel dettaglio, i professionisti sardi contestano «l'iscrizione a livello regionale negli elenchi (in contrasto con le norme costituzionali e comunitarie sulla libera circolazione dei servizi), la retroattività dell'obbligo del numero di crediti formativi in materie connesse e la previsione della necessità di aver ricoperto analoghi incarichi in passato».
Lanfranco Olivieri