Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il parcheggio del console

Fonte: L'Unione Sarda
11 ottobre 2012


Traffico e divieti: problemi irrisolti in un punto nevralgico del centro
 

Non piace la Ztl e nessuno controlla la sosta oraria
Due strisce gialle, simili a quelle che presidiano la sosta riservata ai disabili. Ma non è questo il caso: davanti al palazzo Chapelle il posteggio privilegiato è per il console onorario della Repubblica Ceca come segnalano le bandiere al primo piano e il cartello di divieto di sosta. Che pochi rispettano, stando ai rumors: lo occupano quando è libero e il titolare non la prende con molta diplomazia.
Un episodio minore della guerra dei posteggi che si combatte dagli anni Cinquanta quando piazza del Carmine era il terminal dei noleggiatori, autisti delle mitiche «Gabillac» che assicuravano il trasporto dai paesi al capoluogo. Una vocazione mai tramontata: il trenino turistico ha scelto il lato del Tar e del Consultorio come capolinea delle sue corse. È un punto nevralgico, assediato dal traffico dove il parcheggio è sempre stato un rebus. «L'unica soluzione», ricorda l'antiquario Giuseppe (Peppi) Neri, «il Comune l'ha scartata anni fa: quando c'era la possibilità di realizzare un parking sotterraneo». Un'autorimessa simile alle gemelle di viale Regina Elena e via Amat. A detta dei commercianti della zona avrebbe finalmente accontentato tutte le esigenze, compresa quella di evitare l'occupazione in pianta stabile dei posteggi da parte degli impiegati degli uffici pubblici e bancari della zona (e da loro).
In alternativa il Comune le ha tentate tutte. Dopo aver istituto la Ztl, l'ultima giravolta qualche mese fa con la decisione di consentire la sosta oraria ai lati della piazza e lasciare il parcheggio libero per i residenti dall'altra parte. «Potrebbe andare bene a due condizioni», dice il farmacista Luigi Schlich: «un limite di mezz'ora e non di un'ora come adesso sul lato della piazza e un controllo costante per farlo rispettare».
Difficile comunque far convivere tutte le esigenze. Ad esempio quelle degli utenti delle Poste diretti agli sportelli: sanno quando entrano, ma non quando usciranno. «Un'isola pedonale però si potrebbe realizzare», dice Fedele Usai, barista all'angolo con via Sassari e il vicolo cieco presidiato fino all'altro giorno da una catena. Un altro caso di indecisionismo comunale. La stradina è privata in condominio tra Tar (che lo utilizza per i suoi dipendenti) e gli eredi Fadda-Zucca, titolari della falegnameria aperta 155 anni fa dal bisnonno. Fino a qualche giorno un lucchetto bloccava l'ingresso. Ma gli inquilini dei palazzi in fondo al vicolo hanno ottenuto libertà di passaggio (solo per loro). Basterebbe eliminare una palizzata per aprire lo sbocco in via Angioy e farne una passeggiata. (a.m.)