Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Karel Music Expo premia gli Iori’s Ayes

Fonte: La Nuova Sardegna
8 ottobre 2012



A Cagliari serata conclusiva del festival, al gruppo milanese il Premio Akmè per la ricerca musicale




di Sabrina Zedda wCAGLIARI Un occhio attento alla capacità di saper innovare e l’altro a quella di fare ricerca, perché la sola presenza scenica o un pezzo suonato bene non bastano se l’obiettivo è il futuro. Lo sa bene Vox Day che, sabato, nell’ultima serata del festival Karel Music Expo, tre giorni di musica, reading e conferenze organizzati nel rione Castello di Cagliari, ha tirato fuori un’altra chicca di questa sesta edizione: il Premio Akmè per la ricerca musicale, organizzato in collaborazione con Audiocoop. Ad aggiudicarselo è stata la giovane band milanese Iori’s Ayes. Età inferiore ai 35 anni per i componenti del gruppo, diceva severo il regolamento, e un progetto di ricerca musicale valido sia sotto il profilo dei contenuti che della forma, gli Iori’s Ayes hanno si sono distinti vincendo la possibilità di esibirsi sul palco del Teatro civico di Castello. Così al pubblico hanno regalato tre splendidi pezzi dove atmosfere struggenti si mescolavano a sprazzi di suoni elettrici, in un modo di fare musica tutto originale. Il gruppo arrivato da Milano non è stata la sola sorpresa della serata, che sul palco ha visto anche un impetuoso Edda (Stefano Edda Rampoldi, ex cantante dei Ritmo Tribale), tornato a farsi vedere dopo un periodo d’assenza. Testi densi di romanticismo e spiritualità, e altri così irriverenti e carnali da far quasi male allo stomaco, l’artista ha proposto i brani del suo ultimo lavoro “Odio i vivi”, accolto dalla critica come uno dei più belli e toccanti dell’ultimo decennio. Atmosfere soffuse e intimiste invece per Deko, italiano che da un decennio vive e lavora a Berlino dove ha prodotto il lavoro presentato: “The last goodbye”. Non solo musica (la serata di sabato è stata anche quella di Mr. Fogg e dei Maya Galattici) a chiudere la rassegna di inizio autunno, ma anche letteratura con Steve Sylvester, fondatore della band metal Death SS, che nel libro presentato, “Il negromante del rock”, ha ripercorso la storia del suo gruppo, e Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni. Nella sua conferenza Biglino, mettendo a confronto il testo della Bibbia da lui tradotto dall’ebraico con la Bibbia ufficiale della Cei, ne ha mostrato le incongruenze, dando spazio alla sua idea che l’Antico testamento parli della presenza di esseri alieni. Finale dedicato all’impegno civile con Wu ming 2, Egle Sommacal, Paul Pieretto e Federico Oppi, e il loro reading sul partigiano Giorgio Marincola, un soldato nero tra i tanti bianchi, vittima della furia nazista a guerra ormai conclusa. Chiuso il sipario, il direttore artistico Davide Catinari si dice soddisfatto per questo festival: «Considerata la crisi e le esigue risorse, abbiamo confermato la nostra vocazione di respiro europeo». E per il futuro s ono pronti nuovi progetti.