Rassegna Stampa

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Barracciu (Pd): una vergogna cambiare le regole delle primarie, quanto ci costano?

Fonte: web cagliaripad.it
5 ottobre 2012

a cura di: redazione
Sabato ci sarà un'assemblea nazionale del Pd per decidere le regole delle primarie. I vertici vogliono cambiarle. Perché proprio ora, si chiede Matteo Renzi, il giovane sindaco di Firenze che sfida Bersani? "Non capisco perché non vadano bene le regole del passato, quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani. Sono le stesse identiche regole che hanno visto la vittoria di Pisapia e di Vendola a livello locale, per dire. Pare che desiderino cambiarle".

 

"Mi pare un errore - aggiunge Renzi - inserire il ballottaggio (alle primarie chi arriva primo vince. Non e' che dopo aver vinto, poi, c'e' la gara di ritorno). Mi pare un errore grave immaginare un ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno (e se la prima domenica ti ammali?). Mi pare un errore cercare di restringere la partecipazione: in tutto il mondo la sinistra allarga il campo della partecipazione e la destra restringe (si pensi alle controversie americane tra i sostenitori di Obama e quelli di Romney). Pero' io non faccio parte dell'assemblea nazionale del Pd e non voglio dare motivi di ulteriore divisione: Bersani ha detto che fara' di tutto per fare primarie aperte, libere e democratiche. Non so se il segretario - prosegue Renzi - ha ancora la maggioranza degli elettori del centrosinistra: questo lo diranno le primarie. Ma il Segretario ha sicuramente la maggioranza dei membri dell'assemblea: tocca a lui dimostrarsi di parola, come io mi auguro. Da parte mia rinuncio alle polemiche e aspetto di capire cosa verra' fuori.
Continuando a coltivare la speranza che prevalga la saggezza e non si cambino le regole in corsa".

 

Sull'argomento interviene anche Francesca Barracciu, l'ex sindaco di Sorgono oggi consigliere regionale del Pd di area soriana.

 

"Quanto sta circolando intorno alle regole per le primarie è una vergogna che nasconde una paura della libera partecipazione dei cittadini che disapprovo profondamente. Spero che l'assemblea nazionale bocci sonoramente il meccanismo di iscrizione all'albo degli elettori e confermi il metodo utilizzato nelle primarie precedenti. Metodo questo non solo decisamente democratico ma anche meno costoso. Mi chiedo quanto costerà per esempio la produzione e il recapito della tessera elettorale".


Intanto nell'Isola i renziani si organizzano. La prima uscita pubblica sarà tra qualche giorno a Cagliari. Sono poco più di 10 i "comitati pro Renzi" isolani, pronti a sostenere il giovane sindaco di Firenze nella sfida al segretario Pd Pierluigi Bersani alle primarie di novembre. Il "renziano" ha un identikit preciso: giovane, interessato alla politica, l'occhio rivolto al centrosinistra (meglio se moderato) e tanto, tanto, desideroso di archiviare il ventennio berlusconiano, in tutte le sue declinazioni, al tramonto.

Il coordinatore è Giuseppe Frau, giovane (anche se da anni politicamente impegnato), considerato vicino al deputato Pd Paolo Fadda, c'è Egildo Tagliareni, segretario dell'assessore all'Urbanistica del Comune di Cagliari e membro della segreteria cittadina Pd (area Soru), Moreno Pisano (consigliere comunale a Suelli) e Emanuele Armeni (consigliere Pd nel consiglio provinciale cagliaritano e vicino al consigliere comunale Pd Claudio Cugusi) e il blogger Massimo Marini. "Persone con esperienze diverse e senza un capo", assicura Giuseppe Frau, "tutti protagonisti allo stesso modo. E' una campagna innovativa: non avendo struttura di partito o di base, i comitati per Renzi sorgono spontanei nel territorio. Costituire un comitato è facile, basta andare sul sito e scaricare la modulistica, sono sufficienti dieci persone".