Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Ha servito il bene comune». L’addio a Emanuele Sanna

Fonte: La Nuova Sardegna
5 ottobre 2012

Celebrati nella basilica di Bonaria i funerali del politico pd Tanti amici dalla sua Samugheo e da molti altri paesi




CAGLIARI «La forma più alta di carità è la politica», la citazione di Giovanni Paolo II suona quasi dolorosa in questi tempi così difficili per l’etica e la morale, ma il papa polacco era molto amato da Emanuele Sanna e ieri l’ amico don Ettore Cannavera lo ha voluto ricordare dopo ilfunerale celebrato nella basilica di Bonaria dall’arcivescovo monsignor Arrigo Miglio. «Mi hanno chiesto di celebrare questa messa – ha spiegato monsignor Miglio – e io volentieri lo faccio per un uomo che ha dedicato tutta la vita al servizio che deve essere la politica, un servizio al bene comune. Non farò un resoconto di ciò che l’onorevole Sanna ha fatto, qui tutti lo conoscono, però auguro che in questi tempi di crisi della politica la sua figura possa essere d’incoraggiamento per quanti hanno sensibilità verso il bene comune. Ma qui siamo anche davanti al mistero della morte, che ci mostra la relatività della vita, tutti ne usciamo nudi, poveri, come non pensare al giudizio di Dio, ricordiamo San Francesco, il Cantico delle Creature e la morte, chiamata sorella...». Una folla composta ha reso l’estremo saluto a Emanuele Sanna, spirato venerdì nel “suo” Brotzu, atteso per il giorno dopo alla comunità giovanile La Collina, dove, come è già stato raccontato, avrebbe dovuto presentare un libro, non per la prima volta ospite di don Cannavera («ci aveva aiutato molto quando avviammo la comunità»). Nella grande basilica c’era molta gente, non troppa. Si è vista la politica degli Anni Ottanta, i medici che avevano aperto l’ospedale Brotzu con lui, le istituzioni di oggi (il sindaco Massimo Zedda, la presidente del consiglio regionale Claudia Lombardo), quelle di ieri, le tante articolazioni del pianeta sanità, personaggi di altra estrazione (un ex soprintendente del Teatro lirico, un presidente di società calcistica). Il giovane parroco di Samugheo, don Alessandro Floris, l’ha salutato prima di cominciare la messa, ricordandolo nella veste di sindaco, mentre l’attuale sindaco del paese natìo, Antonello Demelas, ripiegando la fascia tricolore spiegava che, se si fosse deciso di seppellirlo al cimitero di Samugheo, l’avrebbero accolto nell’angolo dove sono sepolti «i figli più illustri». La scelta della famiglia è stata invece in favore di Cagliari e del cimitero di San Michele, come tante volte succede per chi è legato non solo alla sua comunità di origine. Al momento della celebrazione monsignor Miglio, aveva accanto altri sacerdoti amici: oltre don Cannavera, don Cugusi, don Follesa e due frati della basilica. Dopo le condoglianze ai figli e alla moglie, la bara è stata salutata con un applauso. (a.s.)