Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Porto, pioggia di soldi

Fonte: L'Unione Sarda
2 ottobre 2012


AUTHORITY. Primo anno di Massidda da presidente: «Un successo»

Arrivano 82 milioni per migliorare lo scalo

«Investiremo oltre 82 milioni di euro con il project financing per ultimare le infrastrutture». È positivo il bilancio tracciato dal presidente dell'Autorità portuale Piergiorgio Massidda, a un anno dal suo insediamento. Gli 82 milioni si aggiungono ai 18 milioni di euro per i lavori ultimati e ad altri 37,5 milioni per opere in fase di esecuzione, per un totale di circa 140 milioni. Denaro con cui verrà ridisegnato il volto delle banchine: da Su Siccu al porto canale.
IL BILANCIO «In un anno il grande successo del porto di Cagliari lo conoscono tutti», evidenzia Massidda, «testate di paesi virtuosi come l'India dedicano speciali al nostro scalo». E poi chiosa: «Se tutte le autorità portuali e le Camere di commercio mi hanno scelto come vicepresidente di Assoporti, significa che sono all'altezza». Una risposta nemmeno tanto indiretta al professor Massimo Deiana, che contro la nomina di Massidda aveva presentato ricorso al Tar.
LAVORI IN CORSO Al di là delle polemiche, rimangono i progetti. Tra quelli conclusi si possono annoverare la banchina nel canale di San Bartolomeo, che verrà dato in concessione per attività sportive e nautica, e la riqualificazione del molo Ichnusa, di quello Capitaneria e della passeggiata di via Roma. È in fase di ultimazione il consolidamento del capannone Nervi, mentre sono già appaltati i lavori per la realizzazione della pista ciclabile e il completamento della passeggiata a mare di Su Siccu.
In previsione ci sono anche la costruzione della darsena per i pescherecci, la tensostruttura di accoglienza per i croceristi sul molo Rinascita e dell'infrastruttura cantieristica al porto canale. L'intenzione di Massidda è anche un'altra: costruire una zona per il refit, per il rimessaggio degli yacht di oltre 40 metri. «Significherebbe lavoro per oltre 300 persone in un settore che non conosce crisi». Tutte opere finalizzate alla trasformazione del porto storico in scalo da diporto anche per maxi yacht, all'aumento degli attracchi delle crociere, e all'ampliamento degli accordi internazionali. Come gli ultimi stipulati con Riga (Lettonia) e Kaliningrad (Russia).
ZONA FRANCA Massidda boccia la zona franca doganale. «Dovremmo recintare tutto - spiega - troppi costi per pochi vantaggi». Ad avere agevolazioni sarebbero solo le merci con provenienza e destinazione extraeuropee. Invece si seguirà la strada di chiedere agevolazioni fiscali all'Europa, «come sta facendo la Merkel per Amburgo».
Mario Gottardi