Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La sfida degli Amatori

Fonte: L'Unione Sarda
28 settembre 2012


CAPOTERRA.

La settimana prossima vertice tra i dirigenti e il sindaco Zedda
 

Super torneo al S.Elia, i tifosi alla festa del rugby
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Dal nostro inviato
Andrea Artizzu
 

CAPOTERRA Il fenicottero è pronto a volare in meta. Sognare a Capoterra non è vietato, anzi aiuta a riordinare le idee di un progetto che da mesi gira a mille all'ora nelle teste dei dirigenti dell'Amatori rugby. Lo stadio Sant'Elia di Cagliari potrebbe ospitare la sfida tra Italia e Irlanda (Nazionale A o Under 20) del Sei nazioni . I dirigenti ci credono, spinti anche dall'entusiasmo dei tifosi. A Capoterra il rugby è lo sport nazionale . Non c'è ragazzo che non abbia provato a cimentarsi con la palla ovale. A molti ha regalato soddisfazioni e successo, ad altri ha evitato di finire dietro le sbarre o in un centro di recupero per tossicodipendenti. L'evento, inoltre, sarebbe una vetrina eccezionale che servirebbe a rilanciare le sorti di un impianto e le potenzialità di uno sport tanto duro per chi lo pratica quanto appassionante e coinvolgente per chi lo guarda. Dove i soldi sono un dettaglio e quello che conta è il terzo tempo con birra, salsiccia e tanto divertimento.
 

LA SFIDA Le Nazionali maggiori (Italia, Scozia, Francia, Galles, Irlanda e Inghilterra) il prossimo anno si affronteranno allo Stadio Olimpico di Roma e non più al Flaminio, ormai troppo piccolo. A disposizione ci sono le gare delle altre tre categorie impegnate nel torneo internazionale: Nazionale A, Under 20 e Femminile. Cosa manca per passare dalle chiacchiere alla realtà? «Serve solo tanta buona volontà e il permesso di utilizzare lo stadio cagliaritano». Carlo Baire è a capo di un gruppo veramente speciale. «È da tempo che ci stiamo pensando, non vogliamo creare illusioni o raccontare favole, ma possiamo affermare con orgoglio e soddisfazione che noi un match del torneo di rugby più importante d'Europa l'abbiamo già organizzato. E con successo». Baire e il suo staff ieri a Casa Melis hanno presentato ai supporter entusiasti la squadra che affronterà il campionato di Serie A. «Abbiamo una dote eccezionale. Due anni fa abbiamo organizzato l'Under 20 europeo: Italia contro Scozia. Di venerdì, un giorno non certo felice, ma oltre 6 mila persone hanno assistito allo spettacolo dalle tribune recuperate in fretta e furia. Quanto è costato? «Abbiamo speso in tutto 140 mila euro, ma ne sarebbero serviti molti di più se non avessimo potuto contare sulla disponibilità di tutti, atleti e sostenitori, in pratica tutto il paese».
 

IL SEI NAZIONI AL SANT'ELIA Lo stadio Sant'Elia è ormai in stato di abbandono, il prato è un disastro e gli impianti di sicurezza (tornelli e telecamere) sono stati trasferiti a Quartu. In queste condizioni non potrebbe ospitare neanche una gara scapoli-ammogliati, figuriamoci un match internazionale che deve rispettare rigidi protocolli. Fabio Farigu, uno dei dirigenti degli Amatori, ha la ricetta per superare gli ostacoli. «Sistemare il campo del Sant'Elia non è certo un problema. Gli spazi della pista di atletica permettono di rispettare le misure del rugby. Ci sarebbero poi da sistemare i pali». Tradotto? «Con 20 mila euro il prato sarebbe ok e con altri 60 mila euro si potrebbero coprire le spese logistiche». C'è il dilemma del pubblico. «Arriveranno da tutta la Sardegna e non solo. Per questo abbiamo bisogno dell'agibilità per almeno 15 mila spettatori. Per quanto riguarda la sicurezza è l'ultimo dei nostri problemi: due anni fa garantivano il servizio dieci volontari e due vigili urbani. Mai visti scontri o screzi: nel rugby le belle azioni sono apprezzate anche dai tifosi avversari». Avete fatto i conti senza l'oste. «La settimana prossima incontreremo il sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Abbiamo le idee chiare e con un po' di buona volontà il sogno può essere trasformato in realtà».