Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Niente acqua e l'orto urbano va in malora

Fonte: L'Unione Sarda
24 settembre 2012


CEP. Creato per combattere il degrado dell'area dagli anziani volontari
 

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Manca l'acqua da due mesi, l'orto urbano va in malora. Accade in via Torricelli, al confine tra il Cep e Pirri, dove il desiderio di un gruppo di pensionati di rendere finalmente decorosa un'area incolta e piena di rifiuti si sta scontrando contro un'assurda burocrazia che rischia di vanificare quattro anni di duro lavoro e amorevoli cure alle piantine.
La storia comincia nel 2008. Un gruppo di anziani residenti in via Avogadro, capeggiati da Gesuino Mocci, oggi 74enne, decide che quella striscia di terra abbandonata piena di erbacce, topi e zecche, tra la doppia corsia asfaltata di via Torricelli e il muro di cinta dei loro palazzi, non può più restare così. Chiedono al Comune di poter fare qualcosa e ottengono il via libera per collegarsi alla rete idrica che dal parco di Terramaini arriva a servire le aiuole della parte passa del Cep, all'angolo tra le via Vesalio e Flavio Gioia. Gli anziani puliscono, arano, acquistano pale e zappette, installano un impianto di irrigazione. Tutto a spese loro. Il risultato? Mirabile. Spunta un roseto, poi palme nane, gerani e alberi da frutta: peschi, limoni, pruni, melograni. L'area cambia completamente aspetto e il plauso del vicinato è unanime. Tutto bene fino a due mesi fa. Un giorno l'acqua va via e non torna più.
«Ci siamo rivolti al servizio Verde pubblico per avere lumi», spiega Mocci, «ci hanno risposto che c'era un guasto e che il problema sarebbe stato risolto, ma ormai sono passati 60 giorni e i rubinetti sono ancora all'asciutto. Siamo disperati, si sta seccando tutto». Nel tentativo di salvare il salvabile, i nonnini dal pollice verde hanno incominciato a utilizzare l'acqua domestica facendo la spola tra casa e giardino con le bacinelle. Ma non basta. «Per salvare l'orto serve l'acqua corrente». (p.l.)