Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli imprenditori: «Siamo in ginocchio»

Fonte: L'Unione Sarda
28 ottobre 2008

area industriale In via dell'Agricoltura e viale Elmas



Via dell'Agricoltura, mercoledì scorso, sembrava un ramo del lago di Como: per portare via clienti, titolari e dipendenti delle aziende che ai bordi di viale Elmas, hanno dovuto usare il gommone. I quattro impiegati della “Volponi legnami” hanno visto salire il livello dell'acqua in pochi minuti. Si sono rifugiati sulle cataste di legno e hanno aspettato i soccorsi, arrivati in barca. Qui il colpevole è noto: «Il canale qui di fronte: le canne non vengono mai tagliate e l'alveo è pieno di rifiuti e rottami», racconta Barbara Volponi, titolare (insieme al fratello) dell'azienda. Ieri, a sei giorni dal nubifragio gli operai con le calosce spostavano travi bagnate, pannelli e porte gonfiate dall'acqua. Che non ha risparmiato niente: mobili degli uffici, documenti, libri contabili. Il terreno attorno al capannone sembra uno scorcio di Beirut: sono crollati i muri di cinta, un cortina di fango denso e marrone avvolge il deposito. «Sia chiaro: l'emergenza di Capoterra è un'altra cosa. Ma in questi giorni non si è visto nessuno. Abbiamo fatto tutto da soli, con l'aiuto degli amici. Ci riprenderemo».
Anche in viale Monastir, all'altezza del civico 188, l'alluvione ha fatto danni per il momento sono incalcolabili. Le otto aziende che lavorano da giorni per salvare il salvabile fanno sapere: «Siamo in ginocchio». I fratelli Ignazio e Gesuino Lecca, titolari della Gir mobili in via dell'Agricoltura, sono alla seconda devastazione in cinque anni. Dopo l'allagamento del 2003 hanno deciso di far causa al Comune: «La manutenzione del canale andrebbe fatta ogni anno. Invece non interviene nessuno». L'acqua è arrivata da tutte le direzioni e le correnti hanno creato un'onda che ha spazzato ogni cosa. «I macchinari computerizzati sono finiti sott'acqua. Nel parcheggio c'era mezzo metro di fango». Venticinque mila euro di danni. In due ore. Nella strada, dove anche le prostitute hanno dovuto chiudere bottega fino a domenica, l'acqua è sparita solo giovedì e ieri una ruspa stava pulendo il canale. Per evitare che la pioggia, prevista per questi giorni, dia la mazzata definitiva all'area industriale.( m.r. )

28/10/2008