Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cola a picco il turismo balneare

Fonte: La Nuova Sardegna
21 settembre 2012

Calo del dieci per cento, regge solo la città ma grazie al mordi e fuggi del traffico aereo low cost

L’ESTATE IN CIFRE»UN DISASTRO




di Stefano Ambu wCAGLIARI

La città è piena di turisti quasi ogni giorno con le crociere che, anche grazie alla crisi nordafricana, stanno puntando su Cagliari. Ma quello che si vede, Castello sempre pieno e in particolare la Cattedrale e la Cittadella dei musei, non deve ingannare: sono visitatori che nelle statistiche ufficiali della Provincia non fanno salire le percentuali perchè sono ospiti mordi e fuggi. In poche parole, non pernottano. Il dato ufficiale dell'assessorato provinciale al Turismo, che quest'anno si è dotato di uno speciale sistema di monitoraggio in collaborazione con Questura e titolari della attività, va al di là delle apparenze. E di primo acchito fa un po' male: "A maggio- fa i conti l'assessore Piero Comandini- eravamo al meno undici per cento. Durante l'estate la percentuale è migliorata, ma la flessione rimane intorno al dieci per cento. I dati sono ancora in fase di elaborazione, ma i numeri sono quelli: doppia cifra". Unica consolazione, confermata recentemente anche dagli albergatori: Cagliari, sempre parlando di percentuali di flessione, non è andata male come è successo per le località della costa. La spiegazione? Sempre quella: i trasporti. "L’abbiamo denunciato subito - spiega Comandini- la Sardegna, Cagliari e le località della provincia stanno subendo le conseguenze di questa situazione. La crisi è pesante. E quando si decide di partire c'è la massima attenzione ai costi. Sono quelli, alla fine, che determinano le destinazioni". Il trend degli anni scorsi è confermato e meno male che ci sono gli stranieri: "Molti italiani- continua Comandini- preferiscono, considerata la situazione, risparmiare sulle vacanze. Il calo per fortuna è compensato dalle presenze straniere". Buona la presenza di russi in città: difficile intendersi, testimoniano i commercianti del centro storico, ma sono quelli che hanno una maggiore propensione alla spesa. Mentre cala il numero di spagnoli, molto alto negli anni scorsi. E meno male, ancora, che ci sono i low cost. Forse sono proprio quelli che hanno fatto la fortuna (o comunque la minor sfortuna) di Cagliari. La tipologia del nuovo turista cagliaritano? Volo a basso prezzo, appunto, mezzi pubblici o auto noleggiata in aeroporto e due o tre pernottamenti nelle strutture ricettive di Cagliari tra hotel e bed and breakfast. Un abisso rispetto al turista pre crisi che prenotava il traghetto, si portava dietro auto e molti bagagli. E stava nell'isola, spesso il più lontano possibile dalla città, almeno sette-dieci giorni. La tenuta di Cagliari è confermata dai dati degli arrivi all'aeroporto di Elmas. Eleoquente il grafico del traffico passeggeri che disegna due colonne uguali, per agosto, nel 2011 e nel 2012. Giugno e luglio hanno registrato invece una leggera flessione. Una situazione che d'altra parte era stata anche messa in conto, considerato che il vero boom si era registrato la scorsa stagione con il travaso di parte della turismo-clientela dal traffico marittimo a quello marino. Una fuga chiaramente incoraggiata dal caos prezzi- il riferimento riguarda il 2011- nei traghetti per la Sardegna. Uno stato di difficoltà che che aveva convinto la Regione a scendere in acqua con la sua flotta sarda. Buono ad agosto l'afflusso di turisti provenienti con voli di linea internazionali (oltre 47mila) e charter (quasi 7.500). Ma nel complesso un crollo verticale del turismo balneare e costiero, con qualche nota positiva solo per la città. Manca il conto economico legato agli arrivi, ma forse è meglio non conoscerlo.