Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Imu, doccia gelata sui Comuni

Fonte: L'Unione Sarda
18 settembre 2012


L'Anci: stime gonfiate, i tagli di Monti vanificano l'intesa con la Regione


Da un lato i 90 milioni sbloccati per i Comuni sardi, che finora non potevano spenderli per via del patto di stabilità. Dall'altro le stime eccessive degli incassi Imu da parte del Governo, che si traducono in nuovi, pesanti tagli ai centri dell'Isola. Due novità che vanno in direzioni opposte, quelle annunciate dal presidente regionale Anci Cristiano Erriu.
LE CIFRE La prima deriva da intese nazionali e locali siglate dall'Anci. La Regione aveva già messo a disposizione 70 milioni per alleggerire i vincoli di stabilità sui Comuni. Un'analoga disposizione nazionale ha liberato circa 800 milioni per tutta Italia. «Il combinato disposto - spiega Erriu - porta a circa 92 i milioni che gli enti locali isolani potranno spendere, dei 140-150 che risultavano bloccati per effetto del patto».
Poi però ci sono i tagli ai trasferimenti statali, legati agli incassi Imu sovrastimati da Roma. «Per esempio - prosegue Erriu - Quartu si trova con una differenza di 575mila euro, Ozieri 790mila, Dolianova 575mila». A questo punto «si dovranno tagliare servizi essenziali, dalle mense ai trasporti: le spese correnti sono già ridotte al massimo». Perciò i sindaci di tutta la Sardegna, a metà ottobre, manifesteranno in piazza per denunciare la «grave situazione finanziaria legata ai tagli e ai limiti di spesa».
LE ENTRATE Il patto di stabilità ridimensiona anche i nuovi risultati della vertenza entrate. «Il trasferimento dei 1.383 milioni di euro per il 2010-2012 - ribadisce il capogruppo del Pd Giampaolo Diana - non è che un'anticipazione. Siamo lontani dal sapere l'entità delle somme a regime dell'accordo Stato-Regione». L'attuale governo mostra «diversa sensibilità», ma deve «chiarire questo aspetto»: fanno bene i sindacati a dire di «non abbassare la guardia».
I capigruppo dell'Idv, Adriano Salis, e del misto, Luciano Uras (Sel), sospettano «la volontà di violare ancora una volta la deliberazione del Consiglio per una mobilitazione generale del popolo sardo, finalizzata ad aprire un tavolo col governo, meglio a Cagliari sulla vertenza Sardegna».
Non si può cantare vittoria, nota Franciscu Sedda, presidente del comitato Fiocco verde, se lo Stato «rende con ritardo, e in parte, soldi già nostri»: e neanche tutti quelli rivendicati. Il leader indipendentista rilancia la battaglia del comitato per un'Agenzia sarda delle entrate: «Il meccanismo di riscossione dei tributi dei sardi, con soldi che devono restare in Sardegna ma vanno via e noi dobbiamo rincorrerli, è una follia».