Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Diritto allo studio fra tagli e ritardi: interviene il Comune

Fonte: La Nuova Sardegna
13 settembre 2012

Un tavolo di confronto tra enti pubblici e studenti per affrontare il problema dei diciassettemila fuori sede

di Bettina Camedda wCAGLIARI Diciassettemila universitari fuorisede che studiano in città, trentamila sono quelli che hanno la residenza altrove. E’ un contingente di giovani che ha bisogno di servizi e di aiuti economici. Ma la macchina regionale è sempre in ritardo e coi ritardi arrivano le difficoltà. Ora si apre un tavolo di confronto tra studenti e amministrazione comunale, in primo piano quel diritto allo studio che sembra venire meno. A pochi giorni dall’appello lanciato dai rappresentanti degli studenti del gruppo Unica 2.0 alle istituzioni, il comune di Cagliari e il gruppo consiliare Sel ieri mattina hanno incontrato una delegazione di universitari. C’erano l’assessore comunale alla pubblica istruzione Enrica Puggioni, la presidente della commissione cultura Francesca Ghirra, il capogruppo di Sel Sergio Mascia, il presidente della commissione cultura della Provincia Andrea Dettori, il capogruppo regionale di Sinistra ecologia e libertà Luciano Uras e il consigliere regionale Carlo Sechi. Chiaro il progetto: «Vogliamo iniziare un percorso di confronto con le rappresentanze studentesche attorno all’idea di Cagliari città universitaria partendo dal Comune, anche se non ha una competenza diretta come la Regione e l’Ersu – spiega Francesco Agus, coordinatore provinciale di Sel - in quanto fruitori di servizi cittadini gli universitari devono essere considerati. Un passo che l’amministrazione precedente non ha mai fatto». Sul tavolo due proposte di lungo periodo: «Abbiamo chiesto all’assessore Puggioni l’apertura di un tavolo che coinvolga tutte le realtà interessate, Regione, Ersu, Comune, Provincia e rappresentanze studentesche – continua Agus - come Sel abbiamo già avviato un percorso politico insieme alle associazioni studentesche e ai partiti di centrosinistra per la creazione di una proposta di legge sulla cittadinanza universitaria che permetta agli studenti di collaborare con gli enti territoriali che ospitano l'Ateneo. È necessario inoltre ridistribuire le risorse regionali destinate al diritto allo studio». Cresce infatti di anno in anno il numero di studenti che pur essendo idonei non riesco a ottenere una di borsa di studio. Si tratta per la maggior parte di studenti che arrivano da famiglie monoreddito che vengono esclusi dalla graduatoria dei beneficiari perché i fondi non sono sufficienti. Il rischio? «Molti studenti – denuncia Agus - non potranno permettersi di studiare a Cagliari». Un’emergenza dunque anche in termini economici: il 4% dei redditi prodotti nel capoluogo è legato alla presenza dei fuori sede e da settembre questa economia potrebbe subire un calo del 5-10%. «Oggi si investe nell’Università solo se avanzano soldi. Ma la crisi - conclude il coordinatore Sel - non può diventare il pretesto per tagliare il futuro di chi ha già subito pesanti tagli anche sul piano occupazionale». Tra i rappresentanti degli studenti Marco Meloni, coordinatore del gruppo Unica 2.0: «L’anno scorso abbiamo coperto il novanta per cento delle borse di studio. Quest’anno la Regione ha fatto un taglio di due milioni di euro sui fondi disponibili, dunque rischiamo di poter contare su una copertura delle borse che raggiunge a malapena il cinquanta per cento. E’ una situazione inaccettabile».