Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Super multe per tre super cafoni

Fonte: L'Unione Sarda
10 settembre 2012


POETTO. Sabato mattina al seguito della polizia municipale a controllo del decoro della Prima fermata
 

Duecento euro a testa per aver sotterrato il mozzicone nella sabbia
Contestano. Protestano. Si difendono rabbiosamente. Ma inutilmente. Così quello che potrebbe essere l'ultimo sabato di mare dell'estate 2012, per tre bagnanti sarà indimenticabile, dato che 200 euro di multa per sigaretta spenta e sotterrata nell'arenile del Poetto non si scordano facilmente. Tre verbali: un ragazzo, una signora e una ragazza. Ore di lavoro per ribadire un concetto: se sporcate pagherete caro.
SI PARTE L'appuntamento è alle 11.30 con Sebastiano e Mario, due veterani del Nucleo nautico della Polizia municipale, non è un caso che il comando abbia affidato proprio a loro un servizio delicato: sanno mediare se c'è da mediare, capire se c'è da comprendere, essere implacabili se c'è evidenza di reato. Faranno il pattugliamento della Prima fermata del Poetto teatro di uno scempio ambientale: cicche e immondezza a go-go come hanno testimoniato numerosi reportage. Via la divisa: indossano solo costumi boxer. Asciugamano sulla spalla destra, un piccolo borsello (con i documenti di riconoscimento) nella sinistra. Si confondono fra la folla e gli ombrelloni. Ma osservano. Molto attentamente.
PREVENIRE Non vogliono colpire a freddo. Preferiscono educare: «Ragazzi procuratevi un posacenere o quando ripassiamo dobbiamo multarvi», dicono a un gruppetto pronto a dar fuoco al tabacco. Le sigarette rimangono a mezz'asta, i sorrisi si spengono ma subito un bicchierino di plastica viene organizzato all'uso. Preferiscono dialogare: «Signora, mi raccomando, poi, tutte queste bottigliette prima di andar via non le lasci sulla sabbia». Sono qui, 30 gradi all'ombra, al sole molti di più, anche per complimentarsi con chi (e sono tantissimi) si è organizzato con i coni in plastica arancione, gli ovuli gialli per non sfregiare la spiaggia patrimonio della città. Sebastiano, poi, con 34 anni di servizio, è molto conosciuto: «Bastia' non mi vorrai fare la contravvenzione?». Lui sorride e stringe mani perché sa quanto vale essere considerati utili alla comunità e non corpo estraneo.
LE MULTE È una vecchia regola di un tal Mao Tse-tung: colpirne uno per educarne cento. Colpirne tre significa che nel giro di nulla la voce si sparge per tutta la prima fermata e probabilmente si ottiene quell'effetto (per un giorno) che mesi di appelli, campagne di sensibilizzazione non sono riusciti ad avere: Per favore tenete pulito il Poetto . A farne le spese sono un ragazzo delle ultime file, una signora e una ragazza sulla battigia. Mario e Sebastiano agiscono sempre nello stesso modo: sistemano il loro asciugamano affianco a chi fuma e non ha posacenere, sembra che prendano spensierati la tintarella settembrina, invece osservano: dall'accensione alle lunghe tirate, sino a che il mozzicone con un movimento del pollice non viene fatto sparire sotto la sabbia. È in quel momento che si alzano, mostrano i documenti e rifilano la multa fra tante, troppe, proteste.
MILLE SCUSE Non va giù a nessuno. Al ragazzo che dice che «poi dopo l'avrei ritirata». Alla signora che si lamenta «ero qui per starmene in santa pace e invece venite voi a rompere». Si sfiora l'insulto, ma Mario e Sebastiano non si innervosiscono, si prendono la briga di spiegare che la multa è molto più alta (1.000 euro), che la ridurranno secondo legge alla quota più conveniente per il contravventore, ma la devono fare. Servirà per il futuro, per chi lasceremo questo capolavoro della natura già sfregiato da un insensato ripascimento. Forse servirà. Speriamo che servirà.
Un ultimo e piccolo avvertimento a chi va quest'oggi in spiaggia: Mario, Sebastiano e i loro colleghi sono in servizio.
Francesco Abate