Rassegna Stampa

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Caritas: tremila persone al mese in cerca di aiuto

Fonte: web cagliaripad.it
4 settembre 2012

a cura di: Andrea Deidda


Aumenta la povertà e cresce la fila delle persone che ogni lunedì e giovedì si presenta ai cancelli della Caritas in via Po per chiedere alimenti e vestiti: "Ogni mese aiutiamo tremila famiglie". Tra loro tantissimi cagliaritani.

Arrivare a fine mese con la crisi economica è sempre più difficile, soprattutto quando si è disoccupati o non si hanno alle spalle aiuti economici. Sono in aumento i cagliaritani che negli ultimi anni affollano il Centro diocesano di Assistenza che da circa trent'anni cerca di alleviare le sofferenze di chi ha più bisogno: "Abbiamo iniziato negli anni ottanta e col tempo le richieste sono via via aumentate - ha detto Anna Luciani davanti alla commissione alle Politiche Sociali - oggi abbiamo tremila famiglie al mese".

Due volte alla settimana il Centro apre i battenti dalle 8 e 30 fino a mezzogiorno: "Abbiamo la lista delle persone registrate e vengono il lunedì e giovedì secondo un ordine alfabetico - ha detto Antonello Atzeni, uno dei venti volontari che si occupano dell'assistenza - diversi di loro si organizzano e aspettano al cancello dalla mattina presto". Al Centro possono trovare pasta, caffè, olio, vari generi di prima necessità ma anche medicine e vestiario: "Da un paio di anni a questa parte - ha continuato - siamo alle prese con i nuovi poveri creati dalla crisi. Sono diversi gli impiegati che vengono a fare la fila per avere alimenti. Quando arrivano si mettono un po' in disparte, per non farsi vedere. Tra le persone i più numerosi sono cagliaritani, circa il 60% ma ci sono anche stranieri e qualche Rom".

Le forniture alla Carits giungono dalla Comunità Europea attraverso la Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e si tratta per lo più di eccedenze alimentari. Ci sono poi le donazioni da parte di aziende private che spesso consegnano prodotti prossimi alla scadenza: "In media all'anno dalla comunità europea ci arrivano alimenti per 150 mila euro - hanno spiegato i volontari - mentre circa 30 mila euro in denaro riusciamo a recuperarli con l'otto per mille della Diocesi". E' presente anche uno spazio adibito a farmacia, gestita da farmacisti ormai in pensione, che fornisce diversi tipi di medicinali. Si tratta di creme e antibiotici, prodotti non mutuabili che comporterebbero una spesa.

Ma non tutto va per il meglio al civico 61 di via Po. Un problema è quello dei locali, ricavati da un ex mattatoio e alcuni anni fa affidati alla Caritas dal Comune: "Vogliamo nuovi locali, un posto peggiore non potevano trovarlo - ha spiegato Anna Luciani alla commissione - i locali non sono adatti, c'è caldo d'estate e freddo d'inverno". Tra le richieste avanzate dai volontari anche una sala d'attesa idonea ad accogliere le persone e l'inserimento di finestre, ad oggi inesistenti nella struttura. Per questo la commissione presieduta da Fabrizio Rodin (Pd) si sta muovendo: "Lunedì prossimo convocherò l'assessore ai lavori pubblici Marras e il dirigente del settore - afferma Rodin - è evidente che al Centro viene fatta un'attività meritoria. Dunque quei locali vanno sistemati con lavori importanti cambiando tramezzi, mettendo finestre adeguate, in modo che siano funzionali al lavoro da svolgere. La seconda ipotesi è che il Comune trovi un'altra soluzione visto che si sta avvalendo di lavoro gratuito, dunque si tratta solo di fornire locali adeguati