Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, corsa a ostacoli per l'accordo di programma

Fonte: L'Unione Sarda
16 aprile 2008

Per il centrodestra l'accordo di programma ha tanti punti oscuri. «Vogliamo portare un documento inattaccabile», afferma Tavolacci. «Ho la sensazione che qualcuno stia cavillando», risponde Scano.È una marcia a tappe forzate. Ma rischia ugualmente di non portare a niente. Nonostante i tanti impegni legati alla campagna elettorale, la commissione Urbanistica si sta sottoponendo a un autentico tour de force per esaminare l'accordo di programma relativo al campus universitario, alla riqualificazione di Sant'Elia e al Betile. Una corsa contro il tempo obbligata dal momento che la commissione ha un mese di tempo per analizzare il documento e sottoporlo al Consiglio per la ratifica.Eppure, nonostante gli straordinari, è forte il rischio che l'accordo di programma non arrivi in tempo in aula. Perché, nonostante l'accordo con il governatore Renato Soru sia stato firmato dal sindaco Emilio Floris, il centrodestra vuole analizzare con certosina attenzione il contenuto del documento. «Stanno emergendo alcuni punti critici sui quali è indispensabile soffermarsi», afferma l'Udc Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione. In particolare, gli esponenti della maggioranza avanzano dubbi sulla cessione di aree del Comune (nel caso del campus universitario) piuttosto che sui progetti presentati dalla Regione per la riqualificazione di Sant'Elia. «Noi abbiamo l'obbligo di portare in aula un documento solido che non possa essere impugnato da nessuno. Invece, stiamo trovando molti punti che sembrano attaccabili. Visto quello che è accaduto con l'accordo di programma di Tuvixeddu, questo documento dovrà essere perfetto. Anche perché varrà come variante urbanistica e concessione edilizia».Un atteggiamento che, ovviamente, sta creando malcontento tra i quattro rappresentanti del centrosinistra in commissione. Il democratico Andrea Scano contesta l'atteggiamento di parte della maggioranza. «Ho la sensazione che qualcuno stia cavillando». Con l'obiettivo di far slittare i tempi. «Mentre condividiamo anche noi alcuni rilievi, ci si sta soffermando su aspetti che non devono entrare in un documento generale: questo deve essere un accordo politico che stabilisce le linee generali. La definizione di tutti gli altri aspetti dovrà essere fatta nelle fasi successive». Scano teme di perdere il treno. «Questo accordo da una possibilità imperdibile per la città. C'è il rischio che, in caso di fallimento, dovremmo magari aspettare cinquant'anni prima di ritrovarci un'altra occasione come questa».MARCELLO COCCO 16/04/2008