Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scuola sarda, concorso al buio

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2012

Precari tra speranze e timori per la selezione annunciata dal governo Monti
I sindacati: «In arrivo non più di 300 assunzioni, altrettante dalle graduatorie»


Ci sono insegnanti precari, in Sardegna, che albergano da 20 anni in graduatoria: entrati quando Andreotti era ancora capo del governo, prima di Tangentopoli, qualche lustro in anticipo sull'euro. Ovvio che tocchino ferro quando sentono parlare del nuovo concorsone nazionale della scuola, fatto - dice il ministro Francesco Profumo - per «portare in classe docenti più giovani». Temono che si restringano ancor più gli spazi per loro. Ma per ora, in realtà, del concorso si sa ben poco al di là degli annunci del governo: aspettative e paure sono basate solo su supposizioni.
LE IPOTESI È un calcolo empirico, in particolare, quello che porta i sindacati a ipotizzare 5-600 nuove assunzioni nella scuola isolana: di cui metà dal concorso, le altre dalle graduatorie. «Stiamo aspettando le tabelle regione per regione», conferma Enrico Frau, segretario regionale della Cisl scuola. «Di solito le immissioni in ruolo sono circa il 3% del totale nazionale», spiega il suo collega della Flc-Cgil Peppino Loddo: «Se valesse anche per i nuovi posti, si arriverebbe appunto poco oltre i 600».
Ma solo nel migliore dei casi, precisa Loddo, che non nasconde forti perplessità sulla scelta del governo: «L'annuncio del ministro è servito a guadagnare i titoli di quotidiani e tg, ma restano troppi se e troppi ma. Le stime più ampie potrebbero anzitutto scontrarsi con gli effetti della riforma Fornero sulle pensioni».
Se più insegnanti dovranno rimanere al lavoro nei prossimi anni, ovviamente si libereranno meno posti. «E comunque, se davvero c'è l'esigenza di assumere», domanda il sindacalista della Cgil, «perché non partire dai precari che lavorano da anni e hanno tutti i titoli e l'esperienza per ottenere una cattedra? Nessuno mette in discussione lo strumento dei concorsi, ma le stabilizzazioni devono procedere di pari passo».
DIECIMILA PRECARI Si continuerà comunque a pescare dalle graduatorie, dove però stazionano circa 10mila insegnanti sardi: qualcuno nel frattempo ha trovato altri impieghi, e a volte lo stesso nome compare in più liste, ma il precariato scolastico isolano resta comunque un esercito.
«Del resto però non si potrebbe neppure ricorrere solo alle graduatorie a esaurimento», osserva Enrico Frau. La Cisl, sul concorsone, vede meno nero («è giusto riaprire un doppio percorso di reclutamento, per intaccare il precariato storico e dare speranze anche ai giovani»), ma ribadisce la necessità di approfondire i dettagli: «La nostra segreteria nazionale - fa sapere Frau - ha chiesto al ministro un incontro urgente, per conoscere le cifre e soprattutto le modalità esatte. Sulle nuove assunzioni c'è un accordo pluriennale tra il ministero e i sindacati: ora sento che il governo riferisce le cifre complessive a due annualità, 2013-2014 e 2014-2015. Noi insistiamo nel dire che quei numeri devono valere per il solo primo anno, poi si vedrà».
LA TESTIMONIANZA Solo quando saranno chiari tutti i particolari si potranno smentire (o confermare) le comprensibili preoccupazioni di chi attende una cattedra da tempo immemorabile. «Io ho 48 anni, sono precaria da 22 e non ho mai insegnato per due stagioni di seguito nella stessa classe», dice di sé Viola Pirinu, cagliaritana, insegnante di italiano alle superiori. Tra qualche giorno per lei potrebbe arrivare la sospirata immissione in ruolo, ma fino all'ultimo momento non si può mai dire: «Indubbiamente sto vivendo l'attesa con una certa ansia, tanti anni di precariato ti snaturano, coinvolgono tutta la tua vita».
Lei, per esempio, a lungo ha fatto anche altri lavori per integrare uno stipendio non certo ricco, e soprattutto non sicuro né continuativo. «Ora che sento parlare del nuovo concorso e delle prospettive che dovrebbe dare ai giovani - riflette - mi chiedo se non sia solo uno specchietto per le allodole, un'ennesima fonte di illusioni. Voglio proprio vedere con quali criteri lo faranno: la mia e altre graduatorie sono piene di gente che non avrà mai un posto».
Giuseppe Meloni