Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La richiesta: «Meno multe e più bagnini»

Fonte: L'Unione Sarda
28 agosto 2012


Cartelli e trasgressori
 

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Le transenne ci sono e i cartelli che annunciano il divieto di entrare nelle zone pericolose sono stati posizionati. Peccato però che per i frequentatori delle spiagge è cambiato poco o nulla, visto che continuano a popolarle senza porsi la minima preoccupazione, fregandosene delle possibili multe.
POLEMICA «In realtà dovrebbero essere chiuse solo le zone davvero a rischio, ci sono porzioni di spiaggia interdette al pubblico che non sono pericolose - spiega un frequentante abituale di Calamosca, che preferisce tenere l'anonimato - invece di mettere subito multe, si potrebbero mandare i bagnini, che sono pagati dal Comune, ad avvisare la gente che non si può rimanere là, e solo dopo, eventualmente, chiamare le forze dell'ordine».
AMBIGUITÀ Curioso il fatto che anche la cartellonistica, secondo gli ambientalisti, è fatta male e soprattutto non informa in modo adeguato cittadini e turisti: «Per esempio - spiega Massimiliano Deidda - la segnaletica posta davanti all'hotel Calamosca è fuorviante, poco chiara e si presta a diverse interpretazioni». Secondo il biologo, infatti, il cartello di pericolo “caduta massi da sinistra” con sotto scritto “frane” non si capisce se deve essere interpretato come pericolo a 150 metri (come da codice della strada) o abbinato alle ordinanze e quindi come pericolo nella fascia litoranea.
PEDONI E BICI «Inoltre non si comprende come mai il transito sia vietato ai pedoni e non a biciclette e motocicli - prosegue Deidda - che spesso e volentieri utilizzano gli stessi sentieri. Insomma se esiste un pericolo reale non può essere limitato solo ai pedoni. C'è inoltre da segnalare che è stata rimossa la cartellonistica con l'indicazione dei sentieri, che rappresentava un punto di riferimento per i turisti e la cittadinanza, ma soprattutto poteva essere utilizzata per segnalare le zone pericolose». (p.c.c.)