Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Scelta economica obbligata»

Fonte: L'Unione Sarda
21 agosto 2012

IL CASO. Non decolla la città turistica, vince ancora la filosofia delle porte sbarrate

Negozi chiusi la domenica, i commercianti si difendono

Le domeniche in centro città anche quest'anno sono state deludenti: quasi tutti i negozi chiusi, turisti e cittadini in giro per le strade in difficoltà anche solo a comprare un pacchetto di cingomme, folle corsa ai grandi centri commerciali, gli unici aperti. Eppure, in un periodo di crisi come questo, la maggior parte degli abitanti non sono partiti fuori per le vacanze, hanno deciso di restare a Cagliari e popolare di conseguenza le vie del capoluogo, soprattutto quelle in centro. Ma allora perché gli esercizi rimangono chiusi?
LA CONFESERCENTI A dare una spiegazione ci prova Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti in città, che difende la sua categoria a spada tratta: «Se in un periodo di recessione come questo ci fossero delle occasioni di guadagno i commercianti non chiuderebbero mai, è ovvio. Tra l'altro bisogna chiarire che i negozi magari sono chiusi, ma i negozianti non è che sono in giro per il mondo in vacanza, anzi, quasi nessuno quest'estate è andato in ferie, parlo con la categoria ogni giorno e sento gente sempre più preoccupata. Alcuni addirittura sono disperati per aver perso in quest'ultimo periodo i guadagni accumulati in lustri».
POCO GUADAGNO La verità, secondo Bolognese, è dunque che le attività rimangono chiuse perché rimanere aperte non conviene economicamente: «Non ha senso tenere le serrande alzate per fare le belle statuine - spiega il rappresentante di Confesercenti - è inutile aprire se la gente poi non compra. Un problema anche di offerta da parte dei negozi: «La situazione attuale permette l'apertura solo di un certo tipo di attività, con 90 negozi su 100 che vendono abbigliamento o calzature».
LE PROPOSTE E qua torna l'argomento della pedonalizzazione del centro cittadino, soprattutto via Garibaldi e via Manno, che consentirebbe la realizzazione di attività che offrono servizi per ora quasi totalmente assenti in quelle zone, come bar o gelaterie. «Bisogna capire che è necessario andare verso questa direzione - prosegue Bolognese, che critica anche quei commercianti che si lamentano per l'eliminazione delle “doppie file” da parte del Comune - chi si lamenta per questo non ha una visione strategica della situazione. La gente a Cagliari è sempre stata abituata a parcheggiare l'auto di fronte al negozio dove vuole recarsi, ma è arrivato il momento di far capire ai clienti che percorrere 300 metri a piedi non fa certo male, e magari durante il cammino si notano negozi interessanti che non si conoscevano in cui fare altri acquisti».
CONFCOMMERCIO Giuseppe Scura, direttore di Confcommercio, precisa: «La chiusura selvaggia di agosto è un lontano ricordo - dice - molti commercianti hanno rinunciato a riposarsi in questo mese, nonostante faccia piacere a tutti. Io ridimensionerei il discorso della chiusura domenicale, perché c'è stato uno sforzo per rimanere aperti». E ancora: «Bisogna prendere atto anche del ruolo complessivo degli esercizi negli ultimi mesi, con un grosso impegno da parte delle attività per esempio durante le notti Colorate, con negozi aperti fino a tardi».
LA FISMO Davide Marcello, rappresentante Fismo (Federazione Italiana Settore Moda), punta il dito contro l'impossibilità per le attività di avere orari di apertura-chiusura ben definiti: «Sarebbe bello se tutti i negozi, ad agosto, invece di aprire dalle 17, aprissero dalle 19, per poi magari chiudere alle 23. Avrebbe molto più senso». Purtroppo la legge da questo punto di vista penalizza il commercio: «Ognuno può fare quello che vuole - prosegue Marcello - anche se secondo me il Comune, come istituzione, potrebbe cercare di mettere un po' di ordine da questo punto di vista».
IL COMUNE Raimondo Perra, presidente della commissione Attività produttive, difende l'operato del Comune: «I commercianti devono capire che una città turistica non può permettersi di avere i negozi chiusi nei giorni festivi». In altre località la situazione è diversa: «L'amministrazione sta facendo di tutto, dalle notti di Ferragosto a quelle colorate, ma ci vuole uno sforzo anche da parte degli operatori commerciali».
Piercarlo Cicero