Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Imprese, crescono solo le straniere

Fonte: La Nuova Sardegna
21 agosto 2012

Per Unioncamere un calo del 6%, le aziende degli immigrati aumentano del 5%




di Stefano Ambu w

CAGLIARI

Tenere aperta un'azienda negli anni della crisi: impresa titanica. E infatti molte ditte chiudono bottega. Il dato più preoccupante riguarda l'imprenditoria giovanile: rispetto al 2011 il calo generale viaggia intorno al 6%. Chi si salva? Gli stranieri: l'unico saldo positivo è quello delle aziende gestite da non italiani. Soprattutto nel commercio. Un dato influenzato dai nuovi arrivi. Ma soprattutto dal fatto che molti lavoratori, dopo i primi anni di precariato tra vendite di rose, bancarelle o impieghi come dipendenti nelle attività soprattutto di connazionali, preferiscono mettersi in proprio. È il quadro, relativo alla Provincia di Cagliari, che emerge dal rapporto Cielo, Cruscotto informativo sulle economie locali, aggiornamento periodico sui principali indicatori economici dei territori a cura di Unioncamere pubblicato sul sito della Camera di commercio di Cagliari. Le imprese straniere, in Provincia 3.822, continuano dunque a mantenere il segno più. La crescita in generale va sopra il 5 per cento. Ma se si guarda in particolare il commercio si registra, rispetto all'anno scorso, un aumento del 6,56 per cento. In Sardegna la crescita maggiore si registra nella provincia di Sassari, oltre il 9%. Per il capoluogo i dati parlano chiaro: poche società di capitali o di persone, molte imprese individuali, 3.381 sul totale di 3.822. Le imprese registrate (dati aggiornati al 31 marzo 2012) sono diminuite rispetto al 2011 dell'1,43 per cento: a farne le spese sono soprattutto agricoltura e pesca, industria e costruzioni mentre il commercio segna un lieve rialzo. Dati negativi in generale anche per le imprese artigiane con un dato in controtendenza rispetto al quadro regionale: in questo settore, rispetto al 2011, sono aumentate del 5 % circa le aziende agricole e legate alla pesca. Segno negativo, ma senza drammi, anche nell'imprenditoria femminile con un interessante aumento (oltre il 3%) nel settore costruzioni. Va decisamente peggio l'imprenditoria giovanile in Provincia con crolli tra il 9 e 10 % in agricoltura e pesca, industria e costruzioni. Per un generale meno 6% rispetto al 2011.