Rassegna Stampa

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Parco della Musica: giochi proibiti e acqua avvelenata, nel racconto di Enrico Pau

Fonte: web cagliaripad.it
20 agosto 2012


a cura di: red, foto di Cristian Sanna

enrico pau

Enrico Pau, noto regista cagliaritano e autore dei video "La città dei Fioris", in campagna elettorale, racconta la sua disavventura al Parco della Musica.

"La domenica il Poetto è un carnaio, troppa gente, troppe auto. Niente mare oggi. Con mio figlio decidiamo nel primo pomeriggio di andare al "Parco della musica". Lo convinco con l'idea della fontana coi getti d'acqua che scendono e che salgono, come quelle che abbiamo appena visto e frequentato  a New York, dove  ogni spiazzo di venti metri quadri lo chiamano parco e  non manca mai la fontana, il divertimento preferito dei bambini che escono dal parco fradici e felici. Arriviamo nel parco, mio figlio vede la fontana, sembra felice,  uno spiazzo di almeno cento metri quadri che sembra pensato apposta per essere attraversato, usato come giocosa doccia per bambini, il pavimento non sembra scivoloso, i getti sono alti e poi improvvisamente scompaiono per risalire veloci e improvvisi. Abbiamo un monopattino e per circa mezzo'ora ci divertiamo ad attraversare  lo spiazzo dove nessun cartello visibile impedisce nessun ingresso.

Noto dentro una stanzetta, una signorina abbronzata che ci guarda da lontano con un'espressione   un po' annoiata, come quella di chi aspetta la fine del suo turno e deve trascorrere le  ultime ore di una tranquilla e caldissima domenica di ferragosto. A rompere il nostro gioioso equilibrio arriva  un giovanotto con la pettorina del comune che mi intima di uscire dalla fontana.  Il regolamento non permette ai bambini e neanche agli adulti di usare la fontana che, a dire  il vero,  è l'unico spazio eccitante di una piazza che  chiamano "parco" ma  è  quasi completamente priva di ombra e dove la natura  deve soccombere, circondata da larghe strade di pietra e da caseggiati troppo alti per un parco, l'unico ristoro  sono questi spazi d'acqua che sembrano pensati per offrire refrigerio ai coraggiosi frequentatori e che invece ho scoperto con stupore non sono agibili.

Non solo, la signorina lasciata la sua poltroncina nella stanzetta, mi avverte, solo ora, che lei stessa  il giorno prima ha provveduto a dare in abbondanza all'acqua della fontana del veleno per le zanzare e per le blatte. Intanto ci ha lasciato giocare per mezz'ora ad "acqua avvelenata" il nuovo gioco dell'estate. Mio figlio non capisce,  guarda i due signori del parco come se vedesse  due alieni, io protesto ma loro mi dicono che devono eseguire ordini superiori che, si,  in effetti è assurdo anche per  loro,  ma così va  il mondo: decidono il dirigente e l'assessore.

A me  il parco della musica non mi  è mai piaciuto fin dall'inizio, è solo colpa mia mia che ci sono voluto venire, ben mi sta!  Tornando verso casa ho visto una vecchietta smarrita nel parco sopra il parcheggio di via Manzoni, anche lì l'ombra è un miraggio, si può usare solo dalle sette di sera  in poi quando il sole  è andato via e quando le panchine di ghisa hanno perso il loro calore. Anch'io sono smarrito come quella signora,  mio figlio sbuffa nervoso: " La fontana era divertente perché non possiamo giocare?". Non so rispondere. Chiederò al dirigente,  quello che ama i "ficus retusa"  o all'assessore nuovo di zecca, magari loro una risposta ce l'hanno. Però almeno cambiategli il nome, Parco della musica non va bene  è meglio il "parco dei giochi proibiti",  è anche più sexy".

Enrico Pau