Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Turisti in giro per Cagliari senza orientamento: il wi fi mancato diventa una barriera culturale

Fonte: web Castedduonline.it
14 agosto 2012

 

13/08/2012 14:48di Federica Lai

Passeggiando per Cagliari con un’amica irlandese, ho visto, per un giorno, la città da una prospettiva diversa: con gli occhi di una turista. Ed è proprio in seguito alle sue innumerevoli domande che avverto la presenza di diverse problematiche, relative ai contenuti culturali della città messi a disposizione, e i mezzi per diffonderli. Prima fra tutte, il fatto di trovarsi in una via, come via Barcellona, e non sapere di essere nel quartiere della Marina, visto che non c’è nessuna indicazione che lo faccia capire. Ed è proprio nelle chiese di questo quartiere che mancano le guide per spiegare la storia di Cagliari, per cui il turista deve per forza ricorrere alla tecnologia presente in città, che lascia a desiderare, per documentarsi. Per non parlare della competenza degli addetti nei diversi info point nell’area portuale, che si limitano solo a dare informazioni cartacee, attraverso depliant e brochure. Ma soprattutto il grande problema del servizio di wi fi libero, che per un turista che vuol sentire i suoi parenti su Skype, per esempio, non dico che è vitale, ma sicuramente molto utile. Quindi il visitatore straniero che si trova a Cagliari, e vuole utilizzare una rete wi fi, ha a che fare con un sistema non proprio efficiente: il servizio è aperto solo ai possessori di SIM italiane, le credenziali di accesso durano un mese, il pulsante Portale istituzionale di Cagliari fornisce scarne informazioni senza una vera interfaccia per la tecnologia mobile, la velocità di accesso alla rete internet è quanto meno scarsa, il pulsante Servizi turistici porta ad una seconda schermata dove si può accedere a Visit Cagliari che non è declinato per dispositivi mobili, oppure si possono scaricare le audio guide che non funzionano, inoltre il servizio non è inserito nel circuito nazionale del free wi fi dove partecipano molti enti pubblici http://www.surfinsardinia.eu/fiw.htm?hotspot=0330. In tutte le più grandi città europee è possibile navigare in internet gratuitamente, e ovunque, perché a Cagliari no?  Perché si può utilizzare la rete gratuita, tra l’altro poco pubblicizzata, solo per un’ora, e solo nel centro della città? Probabilmente si tende a vedere la questione dal punto di vista prettamente tecnologico, senza capire che il sistema di wi fi libero è la componente di un vero e proprio progetto culturale, grazie al quale la città crescerebbe telematicamente, e, appunto, culturalmente: wi fi  significa velocità, scambi, conoscenze, informazioni, lavoro. Una città turistica come Cagliari dovrebbe sfruttare l’opportunità della connessione libera senza fili: perché non lo fa? A questo punto si spera in delle risposte da parte di chi ha il potere di cambiare le cose, l’Assessore al Turismo e il Sindaco: perché, nonostante  da oltre un anno esista una legge, Decreto Pisanu, e ad essa siano state apportate delle modifiche per rendere più snelle le  procedure di accesso, non è stato fatto ancora nessun passo avanti?

federica.lai@castedduonline.it