10/08/2012 02:07di Federica Lai
A partire da settembre gli studenti fuorisede dell’Università di Cagliari avranno una “ bella sorpresa”: la chiusura, causa lavori di ristrutturazione, di 2 delle 5 Case dello studente, quella di via Roma e quella di via Montesanto. Quindi degli 851 posti letto a concorso disponibili ben 300 verranno cancellati, e gli studenti gentilmente invitati ad arrangiarsi e a trovarsi una sistemazione. È l’ennesimo colpo inferto al diritto allo studio per gli studenti dell’ateneo cagliaritano, da sempre alle prese con diritti misconosciuti, a causa della mancanza di soldi e di posti. Il meccanismo è ormai noto, lo stesso adottato per giustificare la sgombero della casa di via Montesanto nel recente anno accademico: lasciare in stato di abbandono cronico le strutture per poi dichiararle inagibili e allontanare gli studenti ospitati senza, nel frattempo, preparare alcuna soluzione alternativa. Si proclama uno stato d'emergenza e, sbandierando straordinari interventi, si giustificano chiusure, trasferimenti, ritardi nei pagamenti a spese della popolazione studentesca ormai abituata all'ordinarietà di questi straordinari provvedimenti. Ma gli studenti sanno però che ci sono precise responsabilità politiche e non sono più disposti a far finta di niente. “Dicono che troveranno una soluzione per ogni caso particolare, e che nessuno verrà lasciato solo – dicono alcuni studenti- ci permettiamo di dubitare fortemente che ciò avverrà. La situazione delle case dello studente a Cagliari è nota a tutti, non solo a quei pochi fortunati che ci abitano: di fronte a più di 30000 iscritti, gli alloggi sono solo 5, per lo più fatiscenti e bisognosi di urgenti opere di restauro. Di fronte a questo problema vari amministrazioni comunali, regionali, (Magnifici) Rettori, ed ERSU vari, fanno a gara a chi la spara più grossa: improbabili college simil-americani da 1.000 posti progettati dai migliori architetti al mondo, oppure trasformazione del quartiere di Castello in un immenso studentato. Le soluzioni ora le decidiamo noi. Non siamo più disposti a farci sgomberare dalle case, non siamo più disposti a pagare affitti esorbitanti a vederci privati per calcolo, e irresponsabilità di quanto ci appartiene. Perciò Ersu, Direttore, e Rettore riordinate le stanze degli ospiti e tirate fuori il servizio buono perché o trovate un alloggio per tutti o da settembre veniamo a dormire a casa vostra”.
federica.lai@castedduonline.it