Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Brotzu, sbarre in alto

Fonte: L'Unione Sarda
8 agosto 2012

IL CASO. Da ieri mattina la sosta è nuovamente gratuita nel piazzale
 

La società di gestione vuole chiedere i danni
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Sbarre sollevate, la sosta è gratis: da ieri mattina al Brotzu si può lasciare l'auto senza pagare un centesimo. Stop ai parcheggi a pagamento, battaglia campale che ha impegnato il Comune di Cagliari e il presidio anti-Equitalia di piazza Trento. L'hanno vinta, per ora. C'è aria di carta bollata all'orizzonte: la società che gestisce l'area vuole chiedere i danni all'azienda ospedaliera. Nel frattempo ha licenziato gli undici addetti che si alternavano alla guardiola.
I FATTI Alle 12,30 gli incaricati della Aj Mobilità (sigla di Spoleto custode in Sardegna anche delle aree-posteggio di Pula) hanno disattivato gli impianti elettronici, lasciando sollevate le barriere. Chi si è recato per far visita ai ricoverati non ha più dovuto sborsare quattrini (nel caso avesse superato la mezz'ora di sosta). Fino a quell'ora l'entrata e l'uscita dal piazzale erano stati regolati dal tabellone dei pagamenti, oggetto di contestazioni e proteste da mesi. Compreso un tentativo l'altra mattina di smontaggio «autonomo» delle recinzioni da parte degli attivisti del Presidio di piazzale Trento, bloccato dalla Digos.
In mattinata gli uffici della Aj Mobilità avevano ricevuto un fax: replicava, con toni decisi, la richiesta ricevuta venerdì scorso dal direttore dell'azienda ospedaliera Antonio Garau. Un invito a smantellare le opere che il Comune considera abusive, da demolire secondo un'ordinanza scaduta una settimana fa. Proprio il balletto attorno a questa pratica è all'origine della ruggine tra la società di Spoleto e il Brotzu.
PASTICCIO Tutto ruota torno a quello che avrebbe dovuto fare l'azienda ospedaliera per parare il colpo, bloccando la procedura di smantellamento avviata dall'amministrazione cagliaritana. Una istanza di sanatoria, in gergo «accertamento di conformità»: scappatoia indicata perfino nell'ordinanza firmata il 23 aprile scorso. A quanto pare la richiesta si è persa per strada: non è mai arrivata in via Roma. «Per un banale protocollo perduto», spiega Sergio Sabatini, amministratore della Aj Mobilità, «c'è il rischio di ingenti danni alla società che ha investito tempo e danaro in progetto». Sarà materia per avvocati.
Nel frattempo al Comune aspettavano questa mossa per accettare il dialogo sul futuro dell'area chiesto dai vertici ospedalieri. Paolo Frau, assessore all'urbanistica: «Il sindaco l'aveva già detto in Consiglio: siamo pronti, a patto di sgombrare il campo dalle opere abusive». Per ora le sbarre sono in alto.
Antonio Martis