Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Elefantino sfregiato e il giallo (risolto) dei vandali notturni

Fonte: L'Unione Sarda
22 ottobre 2008

castello «Danneggiato», ma è falso



Ieri, nel triangolo tra via Università, piazza Carlo Alberto e via Santa Croce non si parlava d'altro: «Un vandalo ha sfregiato l'elefantino della Torre dell'elefante». La voce di quartiere è partita come un sassolino dai vicoli del rione ed è arrivata a valle sotto forma di slavina. Trascinando con se una serie di particolari: «Stanotte dei ragazzi si sono arrampicati sulla terrazza», ha aggiunto qualcuno. «È stato preso a martellate», ha precisato qualcun altro. «Le zanne! Qualcuno ha staccato le zanne», notavano i più attenti.
E in effetti la scultura (in marmo bianco e da datare, probabilmente, intorno al 1500) è ammaccata: sulla fronte, nella parte sinistra, manca un pezzo. Da anni, però: lo testimoniano fotografie del 2007, 2005, 1999 e via all'indietro, fino - forse - al 1985, quando l'elefantino è stato restaurato dalla sovrintendenza. «Probabilmente era già così quando lo abbiamo ripulito», racconta Gabriele Tola, delegato per i beni architettonici e del paesaggio, «non ricordo bene, sono passati più di vent'anni. E non ci è mai arrivata nessuna segnalazione di danneggiamenti».
I vandali, per prendere a martellate uno dei simboli della città, avrebbero dovuto fare un'arrampicata che neanche l'Uomo ragno: l'elefante è a dieci metri di altezza. Anche se si può raggiungere - magari con una scala - dalla terrazza di Javier e Francesca, coppia di fidanzati che vive (in affitto) da un anno ai piedi della Torre. «È sempre stato così», giurano. E nel lastrico solare con vista sul Porto canale e sull'Ospedale civile («ma non lo usiamo mai, lo usiamo come area di sgombero») non c'è traccia di blitz notturni. Neanche un frammento di marmo. Una pietrolina? Macché.
Anche se qualcuno giura che, almeno in passato, le zanne c'erano: «Ho dipinto torre ed elefante quasi vent'anni fa, più o meno. Le zanne c'erano», rilancia Giovanni Simbula, pittore con studio in via Università.
La scultura non è sempre stata sul versante sud ovest dell'edificio, costruito nel 1307 e utilizzato come carcere: fino al XVI secolo nello stesso punto c'era un blocco di arenaria, sul quale era stato scolpito un elefante, simbolo di potenza e fedeltà. Ora il cubo di calcare è al primo piano della torre, sulla terrazza trasformata in bar da qualche mese.
Rimane il “giallo”: da quanto mancano le zanne? E la scheggiatura sulla fronte? Risponde Tola: «Al massimo la statua potrebbe essersi danneggiata per uno sbalzo di temperatura: il ciclo caldo-freddo può filare il marmo. Le zanne? Quello è un elefante da combattimento: forse mancano volutamente». E se proprio si trattasse di vandali, sarebbe roba del 1300.
MICHELE RUFFI

22/10/2008