Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Incubo amianto finito tutta la spiaggia torna libera

Fonte: Sardegna Quotidiano
3 agosto 2012

Poetto

 

LA BONIFICA Quindici chili di frammenti trovati nella sabbia tra l’ex Marino e il confine con Quartu: poco più di 400 in tutto Da domani riapre il terzo lotto. Sotto accusa restano i casotti

L’incubo amianto al Poetto finisce dopo cinquantanove giorni di dubbi e paure, che sono andati a sfumare col passare del tempo. Nel terzo lotto, dall’ex Marino all’Ottagono, gli uomini della Setrand, società incaricata dal Comune per la pulizia, hanno raccolto circa 15 chili di frammenti di eternit. Stamattina si svolgerà la ormai classica conferenza di servizi tra Comune, Provincia, Asl, Arpas e Regione. A meno di clamorose sorprese, gli esiti dei carotaggi e della qualità dell’aria saranno negativi. Significa che la spiaggia non è contaminata. Sempre oggi il sindaco Massimo Zedda firmerà l’ordinanza di riapertura dell’ultima porzione di arenile, fruibile fin dalla giornata di domani. Cala il sipario strettamente pubblico sulla vicenda dell’eternit al Poetto, durata quasi due mesi. Nelle stanze della giustizia, infatti, magistratura e Noe sono nel pieno delle indagini per cercare di capire quali siano le cause della presenza dell’amianto nella spiaggia dei Centomila. Trovato soprattutto nella zona fino all’86 dai casotti, che non sono stati smantellati ma demoliti senza andare troppo per il sottile. E forse quello che è rimasto sono i resti di tetti e serbatoi delle vecchie strutture. C’è poi l’ipotesi che qualcuno abbi gettato l’eternit dopo che esplosa la bomba, a giugno. Tra la quarta e la quinta fermata sono stati trovati 389 chili di amianto, dallo stabilimento dell’Aeronautica fino all’ex Marino “soltanto” trenta. E resta un punto interrogtivo: chi deve agire sui tetti degli stabilimenti militari? GLI ULTIMI DUE MESI Il 3 giugno esce il risultato del sopralluogo del servizio Igiene del suolo e Asl 8: l’amianto al Poetto c’è, sparso per 110mila metri quadrati. Il 21 giugno gli uomini in tuta della Setrand cominciano la caccia all’amianto nel primo lotto. Tutte le loro operazioni sono costate alle casse di palazzo Bacaredda 200mila euro. L’area è offlimits, i baretti sono costretti a chiudere. Il 25 giugno parte una denuncia contro ignoti da parte della cooperativa Golfo degli Angeli: ritrovati pezzi nuovi di amianto sulla spiaggia, mai visti prima. Dodici giorni dopo, il tre luglio arriva l’esito dei 389 chili raccolti, con il numero zero alla casella dell’inquinamento dell’aria. Il 10 luglio parte la caccia all’eternit nel secondo lotto. Dieci giorni esatti per tirare il secondo sospiro di sollievo: aria pulita, recinzioni tolte. L’ultimo tassello porta la data di ieri: il Poetto non è contaminato, si sbriciolano tutti i timori sull’amianto, l’unico sbriciolamento che non fa paura. «COLPA DEI CASOTTI» «I dati finali spazzeranno via tutti i dubbi. L’area con maggior presenza di amianto era quella del primo lotto, il motivo è ovvio ed è legato alla demolizione errata dei casotti nel 1986», spiega Pierluigi Leo, assessore ai Servizi tecnologici, «non ho mai avvallato la teoria del complotto, servono milioni di euro per reperire tanti pezzi di amianto e convincere chissà chi a nasconderli sotto la sabbia. I pezzi interi rinvenuti all’inizio possono essere gesti di qualche provocatore ». Leo traccia anche la linea conclusiva sui due mesi di operazioni: «Siamo riusciti a fare gli interventi in maniera non eccessivamente impattante per i bagnanti e i proprietari di chioschi e stabilimenti, con operazioni non invasive. È stata una task-force», afferma, «lo sfibramento non c’è stato, da domani torna tutto alla normalità». ma adesso c’è da capire se qualcuno ha delle responsabilità: i carabinieri del Noe hanno visionato le immagini della demolizione dell’86. Chi doveva controllare che tutto venisse fatto a regola d’a rte? Perché nel 2004, quando un giornale aveva scritto della presenza di amianto, nessuno ha fatto nulla? Paolo Rapeanu