Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Wwf denuncia: lo stagno muore

Fonte: La Nuova Sardegna
2 agosto 2012

Il presidente regionale Antonello Secci chiede provvedimenti immediati, altrimenti porterà in Procura le prove del danno

MOLENTARGIUS»INCENDI, ANIMALI IN PERICOLO, DANNEGGIAMENTI




CAGLIARI C’è un faldone di documenti con la storia degli ultimi mesi di Molentargius e il Wwf presieduto da Antonello Secci annuncia: o il consorzio dei comuni che hanno la gestione del parco dà corso ai provvedimenti chiesti attraverso il provvedimento regionale del 12 giugno scorso oppure l’associazione ambientalista denuncerà il consorzio per anno ambientale. Durante il disastroso incendio (quasi 3 settimane fa) che ha annientato palme nane, ficus, cespugli di piante mediterranee, insomma tutto quello che rendeva verde e piacevole la sponda di Terramaini verso la caserma dei vigili del fuoco, una bocchetta anticendio non ha funzionato. Una parte tradizionalmente umida della laguna è stata tenuta in secco e poi improvvisamente allagata e vari nidi delle specie che popolano lo stagno sono stati distrutti. Nessuno quest’anno ha “battezzato” i fenicotteri con l’anellino che serve ai ricercatori per seguire gli spostamenti degli stormi e studiare le migrazioni, necessità ormai di grande rilievo in un’epoca di importanti cambiamenti climatici. Nessuno si è dato da fare per buttare giù una pianta organica definitiva come richiesto dal provvedimento del 12 giugno scorso col quale si erogava il milione e 600 mila euro necessari per chiudere il bilancio alla fine del 2012. La pianta organica è il problema che ha causato i danni documentati dal Wwf: il parco del Molentargius ha un presidente che è uno dei sindaci dei comuni del consorzio, un direttore facente funzioni, un impiegato amministrativo e basta. Naturalisti, ingegneri, tecnici ambientali, biologi sono stati sempre assunti a tempo determinato, dal marzo scorso causa i finanziamenti incerti della Regione sono stati congedati. Il 12 giugno è stata varata la delibera che prevede soldi e chiede azioni di governo del parco entro 150 giorni dalla delibera stessa, ma i precari, insiste il Wwf, non sono tornati tutti ai loro posti. Antonello Secci spiega: «I problemi di Molentargius sono esplosi in questi ultimi mesi con fatti che rischiano di compromettere l’equilibrio dell’ecosistema, però la condizione di precarietà non è nata in questi mesi. Da 13 anni c’è la legge sul parco e da 7 esiste il consorzio dei comuni, ma lo stagno resta al palo. Non c’è un piano del parco, non c’è un regolamento, non c’è il piano pluriennale economico, ci sono finanziamenti europei per il progetto Life fermi a discapito della vita della laguna. La Regione si è smossa e ha invitato il consorzio a provvedere, presto dovrebbe essere nominato il nuovo direttore, ma ancora nulla si muove e per questo abbiamo fatto una dichiarazione preventiva: o si fa quello che la Regione ha finalmente chiesto entro i 150 giorni assegnati oppure noi denunciamo davvero questo consorzio che è nato a fatica causa la difficoltà dei comuni di accordarsi su quote e assetti. Insomma, la solita storia, cui assistiamo con rammarico perché, qualcuno forse lo ricorderà, c’è stato un momento nel quale si voleva assegnare la gestione del parco al Wwf e alla fine questo preferì assumersi la responsabilità dell’oasi di Monte Arcosu». Secci ieri ha partecipato anche alla conferenza stampa dei consiglieri regionali per illustrare un’interpellanza sullo stagno. «Ringraziamo di essere stati invitati – conclude Secci –, in quella sede abbiamo ribadito la necessità di fare presto perché lo stagno ha bisogno di tutela». Nel comunicato stampa Wwf ricorda la quantità di soldi pubblici spesi, oltre 80 milioni di euro. (a.s.)