Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il mistero del parcheggio

Fonte: Sardegna Quotidiano
31 luglio 2012

San Benedetto

 

Gli spazi sono tracciati, le bocchette antincendio sputano acqua e le sbarre automatiche sono nuove di zecca: il mega parcheggio sotto il Parco della Musica –700 posti –esiste da oltre un anno, ma è sbarrato. Un pezzo di carta che non c’è blocca il possibile taglio del nastro (vero) della struttura. Meglio, manca un documento dei Vigili del fuoco: il “certifi - cato di agibilità”.

I DUBBI SULLA STRUTTURA Negli ultimi dodici mesi, a domanda specifica, dal Comune hanno sempre risposto nello stesso modo: « L’arrivo del documento è imminente ». Nella realtà, almeno fino a oggi, non è stato così. La Parkar ha tra le mani il contratto di gestione di un’area parcheggio che fa molta gola, visto che si trova in un quartiere a alta densità di automobili, San Benedetto. L’assessore al Traffico e anche diversi consiglieri comunali hanno avuto svariati incontri con i residenti e commercianti della zona, promettendo sempre l’imminente apertura del parcheggio. Ma dalla caserma di viale Marconi non è mai partito il plico con il responso degli uomini in divisa rossa e caschetto. C’è di più: il documento rischia di non essere il lasciapassare automatico per l’apertura dei 700 stalli, perché potrebbe contenere delle precise prescrizioni. Un cartello da spostare o un tubo da eliminare, se va bene. Nei corridoi di palazzo Bacaredda, lontano da taccuini e microfoni, c’è chi parla di “altezze sbagliate”: il tetto dei due piani di parcheggi sarebbe troppo basso. Parole non supportate dai fatti, beninteso. Almeno fino a quando non arriverà la relazione dei tecnici. Solo allora si potranno definire i tempi di apertura della struttura.

LA POSIZIONE DEL COMUNE L’assessore ai Trasporti, Mauro Coni, conferma l’incertezza della situazione: «Sui tempi non conviene sbilanciarsi, ostacoli e imprevisti sono dietro l’angolo. La città chiede con forza l’apertura del parcheggio sotto il Parco della musica, non possiamo dare false speranze. Le carte arriveranno presto», dice Coni, «i vigili del fuoco hanno finito i sopralluoghi la settimana scorsa, assicurandomi tempi rapidi». Sulle cause dell’infinito rinvio della relazione, l’assesso - re al Traffico è lapidario: «I motivi del ritardo possono essere molteplici, è compito degli uffici curare questi aspetti». Coni sostiene anche che «una prima parte dei parcheggi potrebbe aprire entro fine settembre». Due mesi fa la commissione Traspotri ha effettuato un sopralluogo nel parcheggio, trovando muffa nelle pareti e infiltrazioni d’acqua nei muri. Un’opera costata milioni di euro, mai aperta e abbandonata dopo solo un anno. Su quest’ultimo punto, Coni si mostra sicuro di sé: «Tutte le cose non presidiate si degradano. Dalla relazione dei vigili del fuoco mi aspetto osservazioni per interventi non troppo seri. Adeguamenti a prescrizioni normative». Quel che è certo è che non si conosce la data di transito della prima auto dentro il mega parcheggio del Parco della musica. Paolo Rapeanu

  LA BEFFA INAUGURATO MA MAI UTILIZZATO

I parcheggi sotterranei del Parco della musica rientrano nella spesa di 23 milioni per la costruzione della mega area tra Conservatorio di musica e T Hotel, col Teatro lirico in mezzo. Dopo un cantiere d durato quattro anni e centinaia di parcheggi gratis eliminati in piazza Nazzari, è stato inaugurato l’8 maggio 2011. Una folla di cittadini aveva partecipato al taglio del nastro. L’allora sindaco Emilio Floris aveva precisato che «non è un’inaugurazione, ma l’apertura di un nuovo spazio verde che potrà essere utilizzato dai cittadini». Accanto, il governatore Ugo Cappellacci diceva solo che: «abbiamo consegnato un’opera d’arte alla città». Sotto un sole cocente avevano suonato la Brigata Sassari e la violinista Anna Tifu. Tra le numerose strette di mano, in molti forse non si erano accorti che in 25mila metri quadri non c’era una fontanella per l’acqua, l’ascensore per disabili era guasto e che l’area-ristoro e i parcheggi sotterranei erano sbarrati. Questo, 453 giorni fa. Oggi è ancora tutto come il primo giorno.