Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«È il prezzo da pagare per il turismo»

Fonte: L'Unione Sarda
31 luglio 2012

I RISTORATORI. Affari in crescita senza macchine. Il chiasso? «Pochi maleducati»
 

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Che prezzo si è disposti a pagare per vivere in una città turistica? Troppo facile addebitare i problemi degli schiamazzi e della sporcizia alla movida , alla pedonalizzazione, ai tavolini all'aperto. Nessun ristoratore lo nega, per i residenti della Marina i disagi restano. Quasi tutti legati ad un cocktail esplosivo e poco bilanciato: poco senso civico e troppa maleducazione.
TRA I TAVOLI È quasi mezzogiorno e in via Sardegna, ombrellone dopo ombrellone, ci si prepara ad accogliere i turisti, che ieri mattina non mancavano. «La chiusura al traffico ci ha portato solo vantaggi e benefici, da quando abbiamo messo i tavolini all'aperto il lavoro è aumentato per tutti. Avevo 9 dipendenti ora sono 15». Lo racconta Tarcisio Mundula, da più di 50 anni titolare del Ristorante Italia. Come lui il signor Cannas dell'omonima trattoria sulla stessa via. In 52 anni di attività ne ha viste tante: «Se solo penso che vent'anni fa chiudevamo tutto agosto. Se vogliamo che Cagliari sia una città turistica dobbiamo fare così». Non rinuncia ai tavolini sulla strada, questione di “caratterizzazione” non sempre di guadagno: «Per questi tre piccoli tavoli pago il suolo pubblico come chi ne ha dieci».
PROFUMO DI ROSE L'unica pecca un po' per tutti restano i vasi di fiori, che è vietato lasciare in strada. «Avevo comprato delle rose bellissime per abbellire la strada ma l'amministrazione comunale ha dovuto eseguire un ordine della prefettura e ha fatto benissimo», continua il titolare del Ristorante Italia. È fiducioso, «sono sicuro che rimedieranno presto», afferma. Chiede risposte il responsabile della Trattoria Lilliccu: «Non ci hanno lasciato mettere i tappeti e le piante. Se uno vuole abbellire non gli viene permesso. Cosa si dovrebbe fare per rendere la città più vivibile e più attraente?».
PIÙ CONTROLLI Secondo Filippo, giovane responsabile della trattoria Da Serafino, «ci vorrebbero più vigilanza e più controllo», quantomeno «perché si allontanino le persone che si fermano qui intorno a far chiasso. I responsabili degli schiamazzi - dice - non sono i clienti dei ristoranti, noi a mezzanotte chiudiamo. Il problema è legato al senso civico dei cittadini, i maleducati purtroppo ci sono dappertutto». Nel corso Vittorio Emanuele dove la pedonalizzazione sta facendo discutere, per i ristoratori è troppo presto giudicare i suoi effetti. Gabriele Acquas, titolare dell'Old Square, ha visitato i centri storici di mezzo mondo ed è “favorevolissimo”: «Bisogna capire che si deve aspettare». Per il Corso è tempo di semina, in attesa dei frutti.
Veronica Nedrini