Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mirko, pittore per caso Dalla cucina al gonfalone

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2008

Ha disegnato il simbolo di Pirri



A fine settembre c'è stata la prima uscita ufficiale del gonfalone di Pirri, scortato dal presidente del Consiglio pirrese Tonio Melis e dai vigili urbani in alta uniforme, in concomitanza della processione di San Pietro.
Il gonfalone è stato disegnato nel 1997 da Mirko Vacca, oggi ventiquattrenne ordinatissimo, con codino di capelli neri, orecchino e sguardo sorridente. «Avevo 13 anni e frequentavo la scuola media Dante Alighieri». Perchè non soldatini, barche, o la compagna di classe? «Disegnare non era un'abitudine». Non amavi il disegno? «Non particolarmente». I colori allora? «Nemmeno». Perché quel disegno allora? «Non so, un insieme di cose, la professoressa Fazzino che parla di Pirri, dove abito sin da piccolo, la festa dello stare insieme, la sfida del concorso». Parla con pause lunghe, quasi da solo, con lo sguardo che non si capisce se rivolto a qualche suo orizzonte fiabesco, o alla fidanzata Paola che assicura essere reale e al suo fianco da due anni. Gratificazioni? «Ho ricevuto un attestato con su scritto Gonfalone per Pirri - 1° premio - Scuola media Dante Alighieri». Il gonfalone. «Un fuoco acceso e un tralcio di vite, in campo bianco, racchiusi tra 4 P; il mio disegno originale prevedeva solo la vite, simbolo della vita, che abbraccia il fuoco, simbolo di Pirri, nome questo che verrebbe dal greco e significherebbe appunto fuoco». Cosa ti ha suggerito il campo bianco? «Il colore del foglio di carta, che andava bene per mettere in risalto il rosso del fuoco e il verde della vite». Oggi. «Dopo il diploma all'Istituto Alberghiero di Monserrato e un anno di pratica a Cesenatico, faccio il cuoco». Dalla forma alla sostanza. «Esatto. Ma anche i piatti vanno presentati bene». Magari con un Dolce al Gonfalone. «Mai realizzato, ma è un'idea». Progetti? «Andare all'estero per studiare tipi di cucina diversi».
Se con la matita di allora potessi dar vita a qualcosa di reale per Pirri? «Una piazza». Se con la gomma potessi cancellare qualcosa? ««Gli edifici fatiscenti». Film preferito? «Il cacciatore». Per la selvaggina? «Ma no! Perché racconta una storia vera». Proverbio preferito? «Anche l'occhio vuole la sua parte». Sintesi perfetta per il cuoco Mirko, che ha lasciato, ma non dimenticato, il baschetto del pittore per il cilindro del cuoco.
CLAUDIO SUSMEL

21/10/2008