Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La Tarsu cresce e il bando slitta

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 luglio 2012

RACCOLTA E PROROGHE

 

MUNICIPIO L’ultimo appalto è del 2011 e scade l’anno prossimo, ma dopo nove rinvii la De Vizia potrebbe ottenerne un altro di dodici mesi. Nel frattempo la tariffa record aumenterà ancora

La medaglia di bronzo nella classifica italiana della spesa per i rifiuti non è un motivo di orgoglio. L’alto prezzo da pagare è il frutto di una lunga situazione di stallo sull’appalto dei rifiuti del Comune di Cagliari. Un iter spinoso, fatto di proroghe, carte anonime finite sul tavolo della Procura e divisioni tra esponenti dell’ex maggioranza guidata da Emilio Floris. Per abbassare il peso della Tarsu, la soluzione potrebbe essere l’avvio della raccolta porta a porta: con lo smaltimento in ecocentri e il relativo riciclo del materiale. Per realizzarlo, deve partire il nuovo bando di gara per la gestione dei rifiuti. Negli uffici comunali dei servizi Tecnologici appare come una chimera. L’amministrazione Zedda l’ha già rinviato tre volte in un anno. L’ultima data cerchiata è quella di maggio 2013, ma è tutt’altro che una certezza. L’ultimo appalto, infatti, è stato predisposto nel 2010. A maggio 2011 si aprono le buste: con un ribasso del 7,35 per cento se lo aggiudica per l’ottava volta in cinque anni la De Vizia, in team con la San Germano (società al 51 per cento della francese Derichebourg) e la Coplast. Due anni, un totale 50 milioni di euro, con la possibilità del rinnovo per altri dodici mesi. Significa che tra un anno il Comune potrebbe far slittare ancora la nuova gara.

 

LE TAPPE DELLA VICENDA Tutto nasce nel 2004 quando naufraga la Sam, l’idea del Comune di mettere pubblico e privato insieme per la gestione dei rifiuti. L’appalto per trovare la società privata si scontra con ricorsi e contro ricorsi e palazzo Bacaredda opta per l’affidamento esterno. A marzo 2006 il Comune affida il servizio di raccolta all’Associazione temporanea d’impre - sa composta da De Vizia, Aspica e Cns. C’è anche la proroga di un anno, niente scadenza al trenta settembre. Il primo di nove rinvii dei quali beneficia sempre la De Vizia, tre dei quali su ordinanza di Emilio Floris. I soldi che girano per il maxi-appalto sono tanti: 330 milioni per nove anni. Nel 2009 prime voci sulla raccolta porta a porta. L’appalto è redatto dalla milanese Azura srl, 35 milioni di euro per 9 anni. Arriva tra i dubbi di molti consiglieri di entrambi gli schieramenti: viene contestata la durata eccessiva del servizio. L’assessore alla Pianificazione Gianni Giagoni (Riformatori) è l’unico che difende il progetto. Nell’autunno 2009 partono lettere anonime alla Procura. «So chi vincerà la gara d’appalto sui rifiuti che sta per bandire il Comune». Partono le indagini e continua il fuoco amico su Giagoni. «Siamo tranquilli e sereni, è tutto trasparente», spiegava a marzo del 2010. Tredici mesi dopo, ultimi giorni del Floris-bis. Lettera dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici: sull’appalto mai partito si nota una «gestione censurabile sotto il profilo della lesione del principio della libera concorrenza, incompatibile con lo stato di estrema urgenza dettato dalla norma». Paolo Rapeanu

IL FUTURO « ECOCENTRI E IL PORTA A PORTA»

« L’alta tariffa Tarsu non dipende solo dall’appalto ma anche dallo smaltimento dei rifiuti. Il Tecnocasic ha quattro forni, tre dei quali vecchi di venti anni, il tasso di usura è elevato - spiega Fabrizio Marcello presidente della commissione Servizi tecnologici - abbiamo già stanziato sei milioni di euro per bollette non pagate al Tecnocasic gli anni passati. Con ecocentri e porta a porta invertiremo la rotta e i prezzi saranno calmierati ». Ma sarà necessario il nuovo bando per la gestione dei rifiuti.