Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Un mondo di rifiuti ai “caddozzi ” piace il rock

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 luglio 2012

Poetto

 

AMBIENTE Finita la musica sulla spiaggia resta la spazzatura. Tiana (Legambiente): «Mai più sul mare. In futuro si scelgano altri spazi in città, che siano però dotati di maggiori servizi»

«Lo spettacolo deve ancora cominciare ». Azzeccate le parole di Piero Pelù durante la serata finale di Mondo Ichnusa al Poetto. Perché dopo la due giorni di rock, birra e divertimento è andato in scena un altro show: quello dei “caddozzi ”. Un tappeto di plastica, vetro, sigarette e carta è comparso dove decine di migliaia di persone poche ore prima ballavano e cantavano. E ci si è messo pure il maestrale, che i rifiuti più leggeri li ha accompagnati sul mare. Le foto del Poetto devastato ieri hanno fatto il giro della Rete tra indignazione e giustificazioni. Perché è ovvio: quando finisce un grande concerto il pubblico va a casa e i loro rifiuti restano, ma ci pensano gli organizzatori a ripulire tutto nel giro di qualche ora. Ma se lo spazio scelto per la musica è una colata d’asfalto recintata non c’è nessun problema, diversa è la questione se si tratta di una preziosa spiaggia.

«MAI PIÙ AL POETTO» «Speriamo che per gli anni prossimi il Comune scelga altre aree idonee nel centro cittadino - commenta Vincenzo Tiana di Legambiente - magari dotate di un numero maggiore di servizi ». Mondo Ichnusa e il Comune di Quartu hanno organizzato tutto al meglio: un mega concerto gratuito in riva al mare. Roba che alcuni degli artisti saliti sul palco avevano visto solo in televisione. «Era tutto autorizzato, in regola e il Comune ha fatto sicuramente grandi sforzi - aggiunge il presidente regionale di Legambiente - ma se si richiamano, come dicono gli organizzatori, quasi 50mila persone in una spiaggia oltre alle autorizzazioni bisogna pensare anche all’impatto e al disagio per un concerto così importante in un arenile così delicato». Per la serata di sabato gli organizzatori hanno parlato di 50mila persone, che sarebbero in pratica tutti gli abitanti di Selargius e Monserrato (centenari e neonati compresi) oppure un cagliaritano su tre. Un numero fantastico per la riuscita dello spettacolo, ma con un’alta concentrazione di maleducati che contenti di vedere i Litfiba si sono scordati di essere al Poetto. In tanti hanno partecipato alla campagna mediatica per tenere pulita la spiaggia, e probabilmente tra chi ha lasciato i rifiuti in riva al mare c’è qualcuno che ha condiviso il messaggio “Pocos, locos y caddozzones”. «Il Poetto soffre di questo problema, come è stato documentato, va dato atto al Comune di Cagliari che è subito intervenuto con una squadra di vigili in borghese - conclude Tiana - con l’iniziativa “Spiagge pulite” da poco abbiamo ripulito Calamosca e in un paio d’ore abbiamo recuperato una quantità impressionante di rifiuti ». Perchè, cassonetti o no, in tanti lasciano sgaraditi souvenir in spiaggia. «C’è un gap culturale da colmare e non sarà facile, per questo sono fondamentali la comunicazione e l’educazione ambientale e le istituzioni devono essere le prime a dare il buon esempio - commenta l’assessore provinciale all’Ambiente Ignazio Tolu - è inutile chiedere ai cittadini di fare la differenziata, che è impegnativa, se non li agevoli». Tolu sta lavorando al Piano provinciale del rifiuti. «Nei prossimi giorni devo incontrare i sindaci dei sedici Comuni costieri per creare un percorso univoco e un unico modo di comunicazione - spiega - è impensabile che ogni Comune ragioni solo per sè: la battigia è di tutti. Penso a Comuni come Villasimius che devono gestire i rifiuti di un numero molto maggiore di persone rispetto ai residenti, ma anche al Poetto di Cagliari e Quartu. È necessario stabilire una strategia unica in modo da aiutare i Comuni e informare i cittadini sull’importanza delle proprie coste e del tenerle nelle condizioni migliori». Marcello Zasso