Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Whittington, blues suonato con il cuore

Fonte: L'Unione Sarda
23 luglio 2012

Successo per il grande chitarrista texano all'ex Vetreria di Pirri


A dirla tutta, se venerdì e sabato migliaia di persone hanno invaso il Poetto di Quartu per il festival Mondo Ichnusa, il merito è anche del blues. Non perché su quel palco si sia reso omaggio alla musica del Diavolo, ma perché senza il blues non esisterebbe il pop, il rock, il jazz e altre sonorità moderne. Non esisterebbero, tra i tanti, i Litfiba, i Negrita, Renga e Simone Cristicchi, giusto per intenderci. Il blues è l'abc della musica popolare e non va dimenticato.
“Il blues ha un figlio e si chiama rock'n'roll”, cantava in un celebre brano Muddy Waters, maestro del blues elettrico da cui il rock avrebbe copiato a piene mani. Ispiratore di Jimi Hendrix, Eric Clapton e dei Rolling Stones che hanno preso il nome (e lo stile) dall'omonima sua canzone. Chitarrista che con la magica sei corde condensava in poche note un universo intero. E poi, come non ricordare John Lee Hooker? Con le pungenti note anarchiche della sua chitarra, insegnò il boogie a decine di rockstar. O Howlin' Wolf, le cui urla ferine e un uso particolare del microfono anticiparono di qualche decennio le gesta trasgressive di Jim Morrison.
Il blues, insomma, è dappertutto, in ogni angolo della musica e del mondo. Compresa l'ex Vetreria di Pirri, dove nel fine settimana ha fatto tappa con un nome di peso, in tutti i sensi, data la stazza: Buddy Whittington, formidabile chitarrista texano, per anni alla corte di John Mayall, eroe del british blues, nei gloriosi Bluesbreakers, gruppo che ha fatto da palestra a gente come Clapton, Peter Green, Mick Taylor, Mick Fleetwood, John McVie. Un'occasione che tante persone non si sono lasciate sfuggire (lo spazio all'aperto del centro culturale di via Italia era gremito), visto anche lo scopo benefico del concerto, organizzato dal bluesofilo Marco Cresci, il cui ricavato è andato a sostegno della onlus Abos, associazione alla quale aderiscono oltre 150 volontari, impegnata da anni a favore dei bambini ospedalizzati della Sardegna.
Sostenuto da una band rodata composta da musicisti esperti, Roger Cotton alle tastiere, Pete Stroud al basso, Darby Todd e alla batteria, solisti che non si perdono in gigionismi ma puntano al centro della musica, Whittington, gran virtuoso che suona con il cuore, accompagnandosi con una voce robusta e aggressiva come la sua chitarra che macina riff potenti, offre un repertorio dal profumo speziato, dove tra rock, funky, country, slow ballad, blues di ieri e di oggi, affiorano brani originali (tra i quali il tributo a Ray Vaughan di “Stevie rave on”), e tante cover che abbracciano autori come B.B. King, omaggiato in apertura con “You upset me baby”, Freddie King, ZZTop, Allman Brother, Neil Young, J.J. Cale, Jimmie Rodgers. Dentro una notte di musica trascinante e senza tempo.
Carlo Argiolas