Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Ci sono le multe, ma anche i rifiuti

Fonte: Sardegna Quotidiano
16 luglio 2012

 Poetto

 

LE ISPEZIONI Anche ieri gli agenti della polizia municipale hanno effettuato controlli lungo la spiaggia

ROBERTO PILI I

CONTROLLI Ieri altri cinque bagnanti sono stati sorpresi a gettare cartacce sull’arenile: 11 contravvenzioni in tutto

Multe in più e rifiuti in meno, o quasi. Il giro di vite ordinato dal Comune per stangare chi abbandona la spazzatura in spiaggia se da un lato sta raggiungendo i risultati sperati, legati alla pulizia dela sabbia, dall’altro sta portando alla luce l’inciviltà di molti cittadini che abbandonano cartacce e rifiuti sull’arenile. La conferma arriva dai controlli dei vigili. I cinque agenti della Municipale in servizio di mattina e gli altrettanti predisposti per la sera ieri hanno firmato 5 verbali per i “caddozzoni ”in costume da bagno che saranno costretti a pagare 200 euro di multa, 11 invece quelli emessi nel corso della settimana. OGGI VIGILI IN BORGHESE Oggi dovrebbe partire la pattuglia dei vigili in borghese, che si mischieranno tra i bagnanti per poter sanzionare meglio chi proprio non ne vuole sapere di servirsi dei cassonetti. E non è un caso che ieri tra la Quarta e la Quinta fermata del Poetto c’erano molte meno cartacce, bottiglie di plastica e lattine. Immancabili però le cicche di sigarette, insieme agli ombrelloni spaccati infilati a forza nei contenitori per la differenziata. Incorreggibili, invece, i frequentatori della Prima fermata. All’ombra della Sella del Diavolo era sparso tra la sabbia, ogni genere di rifiuto, risultato finale della domenica trascorsa al mare. E tra i bagnanti c’è anche chi punta il dito sui giovanissimi, habituè della prima ma anche della quarta e della quinta. «Sono loro quelli che sporcano maggiormente », dice convinto Agostino Ligas, pensionato, mentre sorseggia una birra al chiosco Malibù, «proprio non sentono ragioni. Io stesso ne ho rimproverato uno sabato dopo che aveva lasciato una lattina. La riposta è stata che tanto la spiaggia la pulivano, è finita che l’ho raccolta e buttata io». E non sono pochi quelli che la pensano come lui e che lamentano di una spiaggia ridotta ad una pattumiera a cielo aperto proprio sabato. «Faceva schifo», sintetizza efficacemente Giovanni Porcedda mentre accompagna i nipotini a prendere un gelato all’Emerson, «quasi non si poteva camminare da quanto era zozza. È semplicemente una questione di civiltà e di educazione, questo posto appartiene a tutti, dovrebbe essere normale tenerlo pulito». Quanto poi alla “tolleranza zero” inaugurata dall’amministra - zione comunale nei confronti degli amanti del rifiuto selvaggio non ha dubbi: «Fanno bene a mettere la multa», sostiene ancora Giovanni, «anzi, andrei anche oltre: per punizione ogni mattina farei loro pulire la spiaggia, per capire la fatica che costa ». L’onda di indignazione contro gli “zozzoni ” da spiaggia è partita lunedì scorso, dopo un articolo apparso sul giornale. La piazza virtuale di Facebook, capitanata dal giornalista Francesco Abate, ci aveva messo un attimo per condannare gli atteggiamenti incivili che trasformano il Poetto in una discarica. E dalle mani abili dell’artista Giorgia Atzeni era nato persino un logo: “Pocos, locos y caddozzenes ”, era la scritta che campeggiava nella sella del Diavolo, davanti ad una sabbia coperta di rifiuti. Logo “rubato” poi dagli altri utenti di fb con l’intento di sensibilizzare sull’argomento. Da lunedì, inoltre, era arrivata la stretta voluta dall’asses - sore ai servizi tecnologici Pierluigi Leo, con la conseguente mobilitazione degli agenti nella spiaggia dei Centomila. Poetto off limits invece dalla sesta fino all’Ottagono: la rimozione dei frammenti dell’amianto è cominciata e i lavori in corso rendono impossibile l’accesso a chiunque. Entro la settimana si dovrebbe tornare alla normalità: l’Arpas, per accelerare i tempi, sta già eseguendo le analisi sui carotaggi prelevati durante la pulizia dai pezzi di cementoeternit. E se i risultati fossero negativi quel tratto di Poetto potrebbe essere restituito presto alla città.

Francesca Ortalli