Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il futuro di Sant’Elia parte dal lungomare

Fonte: La Nuova Sardegna
13 luglio 2012

Maurizio Chessa: «Tra Terramaini e il Lazzaretto servono anche piccole attività commerciali»




CAGLIARI Passato (e presente): palazzoni, disoccupazione, erbacce, pochi servizi e molto spaccio. Futuro: porticciolo, lungomare, stadio multifunzionale. E da oggi, con i primi concerti, nuova arena spettacoli. Sant'Elia a un bivio. Ma bisogna imboccare la strada giusta. Ieri c'è stato un sopralluogo della Commissione comunali Lavori pubblici. Tappe principali: Lazzaretto e Borgo Vecchio. Ma è stata l'occasione per fare un po' il punto sulla situazione del quartiere. Per evitare di commettere vecchi errori: non basta un'arena spettacoli, o uno stadio, per unire il rione alla città. Ci vuole di più. «Porticciolo e nuovo lungomare – spiega il presidente della commissione Maurizio Chessa – sono occasioni che vanno gestite con intelligenza e lungimiranza. Mi riferisco in primis al lungomare: importante che nel percorso dal canale di Terramaini al Lazzaretto siano inserite delle piccole costruzioni per attività commerciali. Che devono essere gestite da persone del luogo: è importante, oltre che per i posti di lavoro, anche per un coinvolgimento complessivo del quartiere nell'operazione. Sarà un posto anche per i turisti, per tutti i cagliaritani. Ma non si commetta l'errore di impiantare attività estranee al quartiere». Lo stesso principio vale anche per il nuovo porticciolo. Ridimensionato sì, rispetto al primo progetto. Ma sempre un'opportunità per ripartire. «Penso a una cooperativa di pescatori – spiega Chessa – che lavora vendendo il prodotto a una cooperativa di ristoratori. Bisogna creare i presupposti per far vivere ciò che creiamo. Il concetto deve essere chiaro: bisogna andare oltre i mattoni che si mettono, occorre usare la testa». Un'altra occasione è rappresentata dagli oltre trenta milioni che la Regione dovrebbe mettere in campo per la riqualificazione urbanistica del quartiere. E che ancora non si vedono: per questo un comitato del rione, capeggiato dalla consigliera comunale Marisa Depau, aveva protestato di fronte al palazzo di via Roma. «Ci hanno assicurato – spiega Depau – che si sta lavorando ai progetti: vedremo qualcosa a settembre. Ma nell'attesa si può fare qualcosa. Che costa meno, ma che sarebbe importante come segnale: eliminare erbacce e discariche». Stefano Ambu